• giovedì 25 Aprile 2024 08:41

Si torna indietro: stop alla differenziata porta a porta per circa 17mila negozi e uffici (utenze non domestiche). Che quindi dovrebbero gettare i rifiuti nei secchioni stradali. Solo che i cassonetti sarebbero destinati ad accogliere esclusivamente i rifiuti dei residenti mentre i negozi dovrebbero avere contenitori appositi.
Stando alla denuncia dei sindacati questo è quanto emerso ieri, in Commissione Trasparenza, convocata per affrontare il problema dei lavoratori della società Avr che svolge parte del servizio di raccolta differenziata per le utenze non domestiche.
Si tratta di un appalto del 2018 che si avvia a scadenza: Ama ha avviato l’iter per una nuova gara per otto lotti scaduti, quelli dei Municipi 1, 2, 4, 5, 7, 9, 12 e 13. Oltre che problemi contrattuali, secondo i sindacati c’è anche il rischio di possibili strascichi giudiziari.
Per il nuovo appalto si va incontro a 150 licenziamenti che si aggiungono ai 200 di Roma Multiservizi.
Durante la Trasparenza, il direttore del Personale di Ama, Marcello Bronzetti, ha precisato che a rimanere fuori dal nuovo servizio saranno “utenze a bassa produzione di rifiuto” ma il resto delle affermazioni lascia poco margine alle indecisioni: “gli utenti non domestici hanno una propensione ad avvalersi dei contenitori stradali. Il commerciante o l’utente non domestico avendo a disposizione il cassonetto vi conferisce i rifiuti”.
Ricalibrando il sistema, Ama risparmierà un terzo dei costi: “Rispetto agli attuali affidamenti c’è una riduzione delle utenze che comporta una diminuzione complessiva del 30%”.
Facendo i conti, il risultato è che si passa da 30.795 utenze non domestiche a 13.081: quindi si tagliano sì i costi de l30% ma del 50% le utenze. Con la certezza di avere cassonetti sempre più pieni e immondizia sempre meno differenziata. 
Dura la Cgil sui problemi contrattuali: “Mi inquieta il silenzio dei consiglieri”, dice Alessandro Russo (Fp Cgil di Roma e). “Questo appalto causerà altri 150 licenziamenti nei prossimi mesi dopo i 200 di Roma Multiservizi. Questo appalto è stato ingigantito per una scelta politica per ‘pompare’ la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche. Si è scelto di usare un settore prima per fare propaganda politica e poi cassa”.

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