• martedì 16 Aprile 2024 17:23

La “fortuna” per il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e la sua Giunta è che la consiliatura sia oramai in conclusione: la maggioranza, ancora una volta, non esiste più in Consiglio comunale e un altro anno l’Amministrazione difficilmente lo avrebbe sopportato. Succede che ieri, ancora in seconda convocazione (quando bastano solo 16 consiglieri presenti per la validità della seduta), dovevano essere approvati i bilanci 2017, 2018 e 2019 di Ama, il piano industriale e quello di risanamento. Dando, quindi, seguito alla promessa fatta dalla Raggi, nelle scorse settimane, in Procura sull’approvazione di questi documenti.
Invece, i grillini si spaccano e votano insieme alle opposizioni: con 21 voti contro 17 viene approvata una richiesta di sospendere l’esame di questi provvedimenti in attesa che gli uffici comunali “asseverino” (certifichino in modo formale) tutti gli atti.
I nodi sono quelli ormai conosciuti: la riconciliazione di debiti e crediti fra Comune e Azienda, il valore del Centro Carni e i suoi progetti di valorizzazione, i pareri tutt’altro che favorevoli dell’Organismo di Revisione economico-finanziaria (Oref). Da una parte, la Giunta spinge i Consiglieri 5Stelle agitando lo spettro delle inchieste penali. Dall’altra, i Consiglieri temono il danno erariale.
Risultato finale: sgretolamento della maggioranza. Che ormai da mesi, sostanzialmente da quando la Raggi, ad agosto scorso, ha annunciato la sua volontà di candidarsi a un secondo mandato, ha iniziato a sfaldarsi.
Prima sono arrivati i silenzi dei consiglieri all’assoluzione della Raggi in appello per il Processo Marra; poi l’ennesima girandola di assessori con la defenestrazione di quelli più politici e meno acquiescenti alla Raggi con il rafforzamento del cerchio magico.
Infine, ormai da dicembre, il ricorso alla seconda convocazione è diventato la prassi per garantire l’esame dei provvedimenti d’aula: dal bilancio di previsione, al regolamento per il verde urbano, dalla mozione sul commercio ad Ama.
E se gli assessori all’Ambiente, Katia Ziantoni, e al Bilancio, Gianni Lemmetti, hanno presentato queste delibere su Ama come la soluzione a tutti i mali, non è mancato il siparietto in Aula appena dopo la votazione della sospensiva: “Passeranno tutti al Pd” ha commentato la grillina Eleonora Guadagno. “Piano con le parole consigliera Guadagno”, le ha risposto una delle fuoriuscite, Monica Montella.
La delibera ora riceverà l’asseverazione, poi andrà nelle Commissioni per tornare in Aula a metà settimana. Con l’incognita di non sapere come potrà andare il voto.

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