Maggioranza adieu: in Aula Giulio Cesare si è dissolta la “granitica” compagnia che sosteneva Virginia Raggi. Ieri ha lasciato il gruppo del Movimento 5Stelle per entrare nel Misto anche Gemma Guerrini.
Il Gruppo pentastellato, quindi, scende a 24 consiglieri, esattamente quanti ne contano i vari gruppi di opposizione. Per qualsiasi delibera, quindi, saranno determinanti la presenza di tutti i grillini e quella della stessa Raggi che non potrà più permettersi di saltare una seduta di Consiglio.
La Guerrini è il quinto addio al gruppo M5S. Prima di lei, era stata cacciata Cristina Grancio. Poi se n’erano andate Monica Montella, Maria Agnese Catini e Simona Ficcardi.
Ora la Guerrini. Cinque donne che condannano l’inquilina di Palazzo Senatorio al peggior calvario in vista delle elezioni: trattare ogni singolo voto dovendo pagare prezzi politici sempre più alti.
Assumono quindi un ruolo politico ancor più determinante i cosiddetti grillini dissidenti – Enrico Stefàno, Marco Terranova, Angelo Sturni, Donatella Iorio, Alessandra Agnello – che possono far collassare definitivamente l’Amministrazione Raggi a pochi mesi dal voto.
Già domani, la prima prova: la delibera sui conti Ama, con cui si dovrebbero approvare i bilanci, fermi a quello del 2016, il Piano industriale e quello di risanamento.
La scorsa settimana, la delibera era stata accantonata dopo che – 21 contro 17 – era passata una richiesta di sospensiva dell’esame del provvedimento in attesa che gli uffici certificassero tutti gli atti. E la riunione di maggioranza del lunedì ha fatto segnare la mancanza di sette consiglieri. In più, l’”asseverazione” (la certificazione ufficiale dei conti) non è arrivata (“non si rilevano organismi competenti all’asseverazione” è la risposta degli uffici (qui il link al testo delle riposte degli uffici)) e quindi le opposizioni potrebbero non fare sconti.
Le difficoltà dei grillini – del tutto simili a quelle che hanno portato al collasso e al voto anticipato alcuni Municipi – sono ormai palesi da mesi e il ricorso alla tattica della seconda convocazione per abbassare il numero legale per la validità della seduta ne è stata la prova tangibile.
Le opposizioni “ballano” sui resti della ex maggioranza: da tutti – Lega, Fratelli d’Italia, Pd, Italia Viva, Azione, Liste Civiche – arriva l’appello alla Raggi di prendere atto della fine della propria esperienza e di anticipare la conclusione del mandato con le dimissioni anticipate.