• mercoledì 24 Aprile 2024 12:24

 

Una vera e propria rivoluzione per la Stazione Tiburtina e, qualora il Campidoglio riuscisse, sarebbe l’unico vero lascito della Giunta Raggi al proprio successore: è il progetto per creare il nuovo centro direzionale delle Ferrovie dello Stato sul lato Pietralata della Tiburtina.
Il progetto – anticipato sul sito internet dell’Agenzia Dire – dal punto di vista architettonico è stato predisposto dallo Studio Abdr (Arlotti, Beccu, Desideri, Raimondo) ed è il figlio diretto dell’Accordo di Programma del 2000 (sindaco Veltroni) che ha già prodotto il nuovo tunnel della Tangenziale Est, la nuova Stazione ad Alta Velocità di Tiburtina (sempre dell’Abdr) e il nuovo collettore fognario di Tiburtina/Pietralata. A quell’Accordo, poi, ha fatto seguito un’Intesa fra Comune e Fs dell’estate 2018. Nella cornice di questi due atti, Fs ha presentato in Campidoglio questo progetto con numeri imponenti. A giorni dovrebbe iniziare una conferenza di servizi preliminare che, nelle aspettative dell’assessore all’Urbanistica del Comune, Luca Montuori, potrebbe, se tutto andasse liscio, portare per la primavera a un’adozione del piano di assetto globale.
La planimetria del possibile sviluppo della Tiburtina
Il nuovo centro direzionale disegnato nel progetto prevede la costruzione di 13 torri – due da 90 metri di altezza e 22 piani; tre da 72 metri, una da 60 e le restanti sette da 50 metri circa di altezza ma con edifici più lunghi – che occuperanno una superficie di circa mille metri lineari che partiranno dall’atrio Pietralata e arriveranno fino a Ponte Lanciani. Questo centro direzionale sarà completato da un grande parco attrezzato da 4 chilometri quadrati (Villa Borghese è 0,8 kmq) e la nuova stazione dei pullman che dovrà sostituire l’attuale Tibus.
E non a caso, subito arrivano i comitati del “no” a alzare alte grida contrarie senza minimamente entrare nel merito della proposta progettuale ma andando a ripescare le polemiche del 2005 stigmatizzando come la fonte dell’idea non sia il Comune ma Ferrovie dello Stato. Del resto, sono gli stessi comitati che hanno protestato contro l’abbattimento della Tangenziale Est e contro l’arrivo del tram alla Stazione Tiburtina: sempre no, purché tutto resti com’è.
Proteste di routine a parte, il progetto Fs, oltre le torri ad uffici (sempre che la Soprintendenza non abbia a che dire sullo skyline cittadino rovinato da questi alti edifici), viene prevista la creazione di un edificio museo che sarà collegato con un ponte pedonale al quartiere Bologna. Tutto questo, inoltre, potrebbe avere un effetto domino sul nodo Pigneto che la Regione nel proprio Piano Trasporti 2020-2040 prevede come scambio fra la metro C e le ferrovie Orte-Fiumicino Aeroporto e la Tiburtina-Capranica-Viterbo: in questo caso, le risorse liberate consentirebbero a Fs di procedere alla copertura del vallo ferroviario.
Ovviamente, sempre se il Comune deciderà di svegliarsi e di passare dagli annunci ai lavori veri e propri che hanno oramai tre anni e mezzo di ritardo sul cronoprogramma iniziale.
Infine, viene ridisegnata la viabilità interna e quella esterna con il nuovo piazzale degli autobus collegato con la Stazione da un passaggio aereo e protetto.
Ora si apre la fase di trattative nella Conferenza di Servizi preliminare: “Questo lavoro – spiega l’assessore Montuori – prevede che Ferrovie dello Stato rinunci a una serie di aree che sono poste in altre parti della città, come ad esempio a Trastevere dove stiamo lavorando per cercare di aprire un’ingresso lato piazzale della Radio. Tra l’altro, il maggior valore dei terreni di Tiburtina riduce anche la quantità di culture realizzabili”:
2 commenti su “Ecco le torri della Tiburtina”

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