• giovedì 25 Aprile 2024 17:24

Partiti, sindacati e associazioni, i soliti morosi

 

Otto milioni e mezzo di debiti che 249 fra partiti politici, associazioni culturali, cooperative, onlus, associazioni sportive e sindacati devono all’Ater di Roma.
Questo è quanto emerge da un’interrogazione presentata da Laura Corrotti, consigliera della Lega alla Pisana.
La storia affonda le radici nel lontano passato: partiti politici, sindacati, associazioni varie da quelle sportive a quelle culturali, spesso hanno sedi in stabili di proprietà dell’Ater. E non è affatto raro imbattersi in pesanti morosità. La questione era stata sollevata già lo scorso anno sempre dalla Corrotti con l’Ater che aveva preso impegno di aggiornare l’elenco delle morosità ogni trimestre. Un impegno mai onorato fino all’ultima interrogazione che ha costretto la dirigenza Ater ad aggiornare la lista dei cattivi pagatori (qui l’elenco completo).
Esce da questo elenco la federazione romana del Pd che risulta aver regolarizzato tutte le pendenze precedenti.
I morosi rimangono 249: 145 associazioni di vario tipo, 35 associazioni sportive, 49 sedi di partiti politici e 20 di sindacati.
In totale alle casse dell’Ater mancano 8 milioni 476mila euro: arrotondando, quattro e mezzo dalle associazioni; un milione e tre da quelle sportive; due milioni dai partiti e mezzo milione dai sindacati.
Da evidenziare come nelle carte dell’Ater vi siano 27 soggetti le cui posizioni sono in corso di regolarizzazione e 36 per i quali Ater non indica né la cifra del debito né l’eventuale regolarizzazione in corso o avvenuta.
Alla fine del conto, quindi, sono 186 i morosi per i quali Ater indica l’ammontare dello scoperto.
Il debito più consistente assomma a 414mila 855 euro e riguarda il seminterrato della scala B al civico numero 7 di via Giovanni Ansaldo assegnato all’associazione Kappadue onlus che, nei documenti Ater, risulta collegata al circolo Pd della Garbatella.
Medaglia d’argento va al Centro Giovanile Partenope che per i locali di via Teano 126 al Prenestino ha raggiunto i 356mila 352 euro di debiti con l’Ater.
Terzo posto al Circolo ricreativo Corinaldo che per i locali posti al piano terra e al seminterrato di via Corinaldo 120-122, a San Basilio, ha accumulato 288mila 823 euro di insoluti.
Ci sono poi altri cinque soggetti – la Società Sportiva dilettantistica Calcio Sociale, il Circolo Enal Marco Polo, il Centro sportivo Aniene ex polisportiva Tibur 3, la Guardia Nazionale Ambientale Onlus e il circolo An di Corviale – che devono pagare cifre superiori ai 200mila euro.
Ben 13, invece, devono racimolare cifre fra i 100mila e i 200mila euro per saldare i loro debiti.
Fra i partiti, risultano debitori anche l’UdC, il Partito Socialista Italiano, il Nuovo Partito Socialista Italiano, il Partito Socialdemocratico, il Partito Repubblicano, Sinistra Ecologia e Lilbertà, il Partito Comunista Italiano, il Partito dei Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Casa Pound.
Fra i sindacati, la Cisl, la Uil, svariati comitati di inquilini e patronati Caf.
Ater non fa sconti: ben 19 soggetti hanno debiti risibili, al di sotto dei mille euro.
La palma d’oro per il debito più piccolo va ai 44 euro e 84 centesimi del circolo culturale ricreativo Valmelaina, in III Municipio.
Poi il secondo gradino del podio lo conquista il Consorzio Cooperative integrate che deve all’Ater 51 euro e 93 centesimi.
Ultima sul podio è la polisportiva popolare Roma 6 che risulta debitrice perla faraonica cifra di 114 euro e 95 centesimi.
Scrive la consigliera Corrotti: “L’Ater di Roma, allo stato attuale, versa in una condizione di profondo dissesto finanziario. Nel corso degli anni ha accumulato un debito nei confronti dell’amministrazione finanziaria per 120 milioni con ipoteche e sigilli apposti nelle strutture sparse per tutto il territorio della Capitale. Che partiti, sindacati, associazioni varie continuino con le morosità è inaccettabile. È una discriminazione a danno di tutti gli altri che corrispondono regolarmente il loro canone di locazione nonostante il momento di particolare crisi economica come quella attuale”.

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