Virginia Raggi sarebbe pronta a licenziarla. L’assunzione in Campidoglio di Silvia Di Manno, compagna dell’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, spalanca la voragine della parentopoli grillina al Comune di Roma. La Di Manno, libraria a Viareggio, da quattro giorni si è presentata dall’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, formalmente per curarne l’agenda. La relativa delibera (qui il testo completo della delibera), varata un paio di giorni fa, prevede per la Di Manno uno stipendio annuo di 46mila euro che si traduce in 23mila di qui a fine consiliatura.
Ora la Raggi, con una velina sussurrata alle agenzie, fa trapelare di essere infuriata e di attendersi o l’annullamento dell’assunzione o la rinuncia “spontanea” della Di Manno.
Verrebbe da chiedersi chi sia davvero il Sindaco, chi prenda le decisioni in Giunta, e, soprattutto, se c’è qualcuno che legga realmente le delibere varate da Palazzo Senatorio: la Raggi fa sapere di non esser stata presente il giorno dell’adozione. Ma si fa fatica a pensare che decine di assunzioni – da quando la Raggi è al potere la media è che più o meno una delibera di Giunta su cinque approvate riguarda il personale e le assunzioni o gli aumenti di stipendi – possano essere varate senza che il Sindaco ne sia almeno informata sommariamente. E se invece il Sindaco è davvero all’oscuro di ciò che fanno gli Assessori, ancor più inquietante diventa l’interrogativo su chi siano gli stretti collaboratori di un Sindaco ignaro.
A parte la velina di Palazzo Senatorio, tutte le opposizioni attaccano la Raggi e le sue assunzioni.
Da destra, Fratelli d’Italia spara con il capogruppo, Andrea De Priamo: “Amici e compagne, un esercito di consulenti in Comune pagati con i soldi dei romani. La Capitale è abbandonata a se stessa ma il poltronismo pentastellato a quanto pare rimane un punto fisso nell’agenda della sindaca. La Raggi ha trasformato il Campidoglio in un ufficio di collocamento a 5 Stelle”.
Rincara la dose il vicepresidente dell’Aula, Francesco Figliomeni, sempre di Fratelli d’Italia, che ha presentato una richiesta di accesso agli atti per vedere le competenze in materia di urbanistica della Di Manno.
Dalla Lega, Davide Bordoni: “In Campidoglio lottizzazione senza precedenti, mogli, sorelle, amici ed ex colleghi. Desta scandalo questo criterio “familistico” con personaggi assunti in Campidoglio non per meriti e competenze La Lega presenterà un esposto dettagliato alla Corte dei Conti”.
Dal Pd, ironizza il capogruppo, Giulio Pelonzi: “parenti e amici al posto giusto, il segreto del successo dell’Amministrazione Raggi” mentre il gruppo Dem si appresta a chiedere una seduta straordinaria della Commissione trasparenza: “Vogliamo sapere i criteri in base ai quali siano state stabilite le nuove assunzioni e perchè siano state selezionate figure così vicine alla squadra di Virginia Raggi“. Così in una nota il gruppo capitolino del PD”.