• sabato 27 Aprile 2024 15:56

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, assente. Per l’assessore all’Ambiente, competente anche sui servizi cimiteriali, Laura Fiorini, le polemiche sono infondate. Per l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, Ama ha fatto tutto il possibile.
Si chiude così, con una pantomima di quart’ordine, la seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata al disastro dei cimiteri, con le salme ammassate, le cremazioni che non arrivano, i parenti che aspettano.
La colpa, neanche a dirlo, è tutta del Covid, secondo Ama e Campidoglio. Zaghis: “Ama ha fatto il più importante sforzo possibile per abbassare il carico delle cremazioni sui forni della Capitale. Siamo passati a 33 mila morti nel 2020 e arriveremo a 39 mila nel 2021. Stiamo parlando del 30% di morti in più nella città di Roma. Per questo sono state messe in atto una serie di risposte: è stato aumentato il numero delle pratiche lavorate su base giornaliera passate da 50 giornaliere alle oltre 75, con un aumento del 40%; è stata aumentata la disponibilità dei forni crematori”. Per la Fiorini: “L’azione di Ama e dell’assessorato è stata svolta con il massimo impegno. La polemica è destituita di fondamento”. Insomma, è tutto a posto e se non lo è la colpa è del Covid.
Poi arrivano i sindacati, gli operatori del settore e le opposizioni. E la versione di comodo del Campidoglio crolla.
La situazione attuale non può essere conseguenza della pandemia” spiega Mirko Contini, titolare di un’agenzia funebre, intervenuto in qualità di rappresentante degli operatori del settore. Aggiunge Contini: “Nel settembre 2019 l’Agenzia per il controllo della qualità servizi pubblici locali scriveva che la qualità dei servizi cimiteriali era in costante peggioramento negli ultimi 10 anni, fino a raggiungere un livello importante d’attenzione. Il voto medio era di 5,2 su 10, il più basso dal 2011. Già allora quindi il sistema era gravemente ammalato e con la pandemia è solo arrivato il colpo di grazia. L’amministrazione non ha fatto molto o comunque non ha fatto abbastanza”.
Bisognerebbe avere il coraggio di dire la verità – afferma Natale Di Cola, segretario Cgil Roma e Lazio – e la verità è che l’azienda e la città avevano bisogno di importanti investimenti e invece i numeri dati oggi in Aula dall’amministratore unico Stefano Zaghis dimostrano il fallimento delle politiche. Sono stati tanti in questi mesi i nostri esposti e denunce. Il problema riguarda non soltanto Ama ma tutti il sistema delle partecipate, completamente abbandonate”.
Le opposizioni sono sul piede di guerra. A partire dal presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, che attacca pesantemente la Raggi per l’assenza in Aula: “Dopo le scuse al parlamentare Romano via social, sarebbe stato opportuno quantomeno un passaggio” della Raggi in Aula.
Per Lega (Maurizio Politi, Davide Bordoni) Fratelli d’Italia (Francesco Figliomeni) e Pd (Valeria Baglio) non bastano le scuse sui social. “Questa vergogna rimarrà come una macchia”, sintesi finale di Svetlana Celli (lista civica).

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