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L’appello di Cremonesi: “Serve un governo stabile. Si ascoltino le associazioni”

Set 20, 2022

 

Da una parte va sconfitto l’astensionismo, la disaffezione verso la politica. Dall’altra dobbiamo auspicarci che da queste elezioni esca una maggioranza stabile, che sia in grado di governare per una legislatura che si annuncia difficile sotto tutti i punti di vista, a partire da quello economico e occupazionale con immediate ripercussioni sociali”. Il mondo dell’associazionismo guarda che trepidazione l’appuntamento con le urne per le politiche del 25 settembre.
Spiega Giancarlo Cremonesi, presidente dell’associazione civica fra imprenditori, professionisti e manager ”Il Timone per l’Italia”: “Viviamo una crisi energetica che non ha precedenti, inflazione, costo delle materie prime, rincari della bolletta energetica, che colpiscono le imprese ma anche le famiglie. Queste elezioni possono rappresentare una svolta fondamentale abbiamo bisogno di un Governo stabile, che non prenda decisioni al ribasso perchè bisogna mediare e trovare accordi. Quello che uscirà dalle urne deve essere un Governo che per qualche anno possa governare e per farlo serve una chiara visione politica. Un Governo deciso avrà anche un effetto sull’alternanza: se non governi bene, gli elettori sceglieranno altro la volta successiva”.
In quest’ottica uno dei problemi evidenziato anche dai sondaggi delle settimane precedenti al voto è quello della lontananza della politica dalla gente sottolineato dal dato sempre altissimo dell’astensione. Un fenomeno che ha iniziato ad essere sempre più consistente elezione dopo elezione per cui oramai anche i Sindaci vengono eletti di fatto da una piccola minoranza di cittadini.
Bisogna sconfiggere l’astensionismo – sottolinea Cremonesi – perché il nuovo governo si troverà ad affrontare prove estremamente difficili: c’è da completare il PNRR per evitare di perdere i finanziamenti europei; bisogna varare misure urgenti che evitino il rischio di fallimento di un quinto delle imprese italiane non più in grado di sopportare i costi della crisi energetica; occorre arginare il calo dell’occupazione per evitare che le difficoltà economiche delle famiglie si trasformino in una vera e propria emergenza sociale. È importante che il maggior numero di elettori si rechi alle urne perché è in gioco il futuro del nostro Paese”.
Di campagna elettorale in campagna elettorale il livello scende sempre di più per cui diviene più facile urlare al fascismo oppure all’invasione di migranti “che non si ferma certo coi muri ma con la creazione delle condizioni economiche e sociali per una vita dignitosa nei Paesi di origine”.
Però questa è una campagna che ha fatto registrare livelli bassissimi di polemica: “Se vogliamo che i cittadini tornino a votare, dobbiamo interrompere la demonizzazione dell’avversario: dobbiamo crescere un po’ come cultura nazionale, non possiamo stare al pettegolezzo, alla piccola insinuazione, tutti miserabili strumenti. Al nuovo governo che ci auguriamo, come associazione, sia di centrodestra, e che abbia un ampio mandato dagli elettori, vogliamo assicurare il nostro contributo di idee per affrontare i tanti problemi sul tappeto: dalla sicurezza, messa a dura prova durante l’estate dai massicci sbarchi di immigrati, alla riapertura delle scuole con le nuove misure di controllo della pandemia; dalle nuove proposte in materia fiscale, sempre più urgenti per ridare fiato alla nostra economia, alla tanto attesa riforma della giustizia, per finire alla non più procrastinabile emergenza ambientale, che ha una forte ricaduta sulla Capitale assediata dai rifiuti, in attesa del termovalorizzatore”.

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