Ancora caos sulla ferrovia regionale Roma-Civita Castellana-Viterbo dove Atac, che gestisce il servizio viaggiatori, ha comunicato la soppressione di 57 corse sulle 116 totali previste dagli orari, il 49 per cento.
Per il secondo giorno consecutivo, nel silenzio del proprietario della linea, la Regione Lazio, e del gestore del servizio, Atac, centinaia di passeggeri sono rimasti privi di informazioni e costretti a viaggiare stipati: mentre si vara una stretta sulle misure di contrasto al Covid di fatto si creano potenziali rischi per un trasporto pubblico totalmente inefficiente.
La mattina di ieri poi era iniziata sotto una pioggia battente praticamente ininterrotta dalla giornata di mercoledì con effetti immediati di alberi caduti a viale Ippocrate e ripercussioni sul traffico in tutta la zona dell’Università, piazza Bologna, viale Regina Elena. Stesso scenario di alberi caduti in via Aurelia Antica con traffico impazzito fino a largo don Guanella; in via Casale di San Basilio con il caos fino alla Tiburtina. Allagamenti invece sul Grande Raccordo anulare, poi su via Tuscolana, viale Jonio, via Boccea.
E sul problema dei trasporti insufficienti a garantire una mobilità pubblica in sicurezza, si apre un fronte polemico. Mario Rusconi, presidente dell’Anp Lazio, l’associazione che rappresenta i dirigenti pubblici critica la proposta di alcune Regioni di chiudere le scuole superiori per evitare la diffusione del contagio: le scuole hanno lavorato tutta l’estate per garantire la sicurezza sanitaria in classe e ora “tutto il loro impegno sembra essere messo in discussione da alcune Regioni che, per risolvere problemi di loro competenza legati alla gestione dei trasporti, vorrebbero che tutto l’impianto orario ed organizzativo delle scuole fosse parametrato sulle loro esigenze, in netta controtendenza con quanto da loro stessi sostenuto mesi fa. Il tema dei trasporti è stato sottovalutato dalle amministrazioni regionali, nonostante le richieste delle scuole avanzate a tempo debito. È inaccettabile la sottovalutazione del valore formativo della didattica in presenza. Quella digitale è utile ma non può essere utilizzata per coprire responsabilità amministrative ed organizzative con le quali non ha nulla a che fare”.