Dovevano essere 550 metri di prato all’inglese, con le sdraio e i tavolini. Ora rischia di essere un disastro ambientale. Due mila e duecento metri quadri di prato mangiati dal Tevere non sono un grande problema. Lo sono, invece, 2.200 metri quadri di rete di plastica a maglie fini.
Era “Piazza Tevere”, un progetto predisposto dal laboratorio progettuale Cesare Romiti di Agenda Tevere Onlus con l’Ufficio Speciale Tevere Roma, Zetèma e l’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAPP): 550 metri di lunghezza e 4 di larghezza per il prato fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. Alberi e praticello, sdraio e tavolini con le sedie. Tutto bello, bello, bellissimo. Dal 5 settembre al 25 ottobre. Poi, finita la festa, nessuno ha ripulito. L’erba si è seccata. L’impianto di irrigazione interrato non ha più funzionato. Il terriccio ha iniziato a screpolarsi.
Arrivata la piena del Tevere escono fuori i problemi. Il prato è stato posato su uno strato di terriccio tenuto insieme da una rete di plastica, con le dimensioni analoghe a quelle di una normale rete da pesca.
Ora che l’inverno ha portato via sdraio e tavolini, la rete rimane scoperta. Quella che ancora c’è. Più di una metà è già sparita, inghiottita dall’acqua limacciosa del Tevere. L’altra metà, se non sarà rimossa prima, farà la stessa fine al prossimo innalzamento delle acque.
E, infatti, la rete la ritrovi impigliata negli alberi che stanno a bordo del fiume, sui tronchi lasciati a marcire ai lati dei muraglioni, sui parapedonali sotto Ponte Sisto.
E impigliata dentro la rete, ovviamente, ci si trova immondizia di ogni genere. Sperando che non ci finiscano animali.
L’allarme lo hanno lanciato alcuni cittadini della pagina facebook Prati in Azione ripreso poi da Legambiente che rilancia anche l’allarme per il degrado dell’area di Tiberis, la parodia di spiaggia a Ponte Marconi che a mezza estate inoltrata la Giunta Raggi propina a caro prezzo: “Operazioni come quelle della spiaggia di Ponte Marconi e dell’area attrezzata sul fiume sotto Ponte Sisto, oltre ad essere discutibili per non aver di certo migliorato l’estate dei romani, diventano anche un pericolo ambientale per tutto il resto dell’anno” afferma Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio che aggiunge: “a Ponte Marconi neanche l’accortezza di portare via i rifiuti dell’area e sotto Ponte Sisto, sembra di correre veramente il rischio che un’enorme rete di plastica possa essere trascinata via dalla corrente, con le drammatiche conseguenze sulla fauna ittica che si possono immaginare. Vedremo quanto tempo ancora bisognerà aspettare per vedere ripulite le aree dai rifiuti, e rimossi i metri quadri di rete di plastica abbandonata nel cuore della Capitale, se il Comune non provvederà subito lo farà la prossima piena, si intervenga immediatamente per evitarlo”.
Anche il capogruppo Pd in Campidoglio, Giulio Pelonzi, rilancia: “Dopo il flop di Tiberis, Raggi lascia tutto in abbandono. Legambiente lancia l’allarme di rischio idrogeologico, chiediamo un intervento repentino della sindaca”.