• martedì 16 Aprile 2024 15:42

Ama e i suoi bilanci (che non ci sono dal 2016) stanno per finire sulla scrivania del prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, mentre la Cgil va alla Corte dei Conti denunciando come in Ama siano state fatte nomine e decisi aumenti di stipendi senza selezioni, concorsi, accordo con i sindacati e ignorando i risultati negativi dell’azienda.
Ieri era prevista una seduta della Commissione Trasparenza, presieduta dal Pd Marco Palumbo. All’ordine del giorno l’esame del caos legato agli ultimi tre bilanci che non ci sono (2017, 2018 e 2019). Né Ama né il Comune – assessori al Bilancio, Gianni Lemmetti, e all’Ambiente, Katia Ziantoni – hanno pensato bene di andare.
Con conseguente furia dei consiglieri comunali che hanno decisamente mal appreso che l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, prima aveva annunciato la propria partecipazione salvo poi disertare all’ultimo con una letterina: “In data 16 dicembre 2020 si è tenuta la commissione congiunta Ambiente-Bilancio in cui sono stati già trattati i temi oggetto della presente commissione. Al momento non ci sono aggiornamenti da parte dell’Azienda. All’esito dell’adozione degli atti amministrativi necessari da parte di Roma Capitale, l’Azienda si dichiara disponibile ad aggiornare la commissione. Pertanto, il dott. Zaghis e il dott. Mastrangelo non parteciperanno alla seduta”.
Facendo un passo indietro, lo stesso Zaghis giusto due mesi fa aveva annunciato la prossima approvazione dei bilanci mancanti dal 2016, del piano di risanamento e del piano industriale.
Ma, come la lettera attesta, non è stato fatto alcun passo in avanti.
Insomma, rimane il blocco, non ci sono chiarimenti, l’Azienda scappa dalle spiegazioni e gli assessori si danno alla macchia. La famosa trasparenza grillina.
Le opposizioni annunciano l’invio di una lettera al prefetto di Roma, di una ad Ama per fare la prossima Trasparenza direttamente nella sede aziendale e una ai Revisori dei Conti del Comune. Decisioni condivise da Palumbo (Pd), Stefano Fassina (Sinistra per Roma), Francesco Figliomeni (FdI), Svetlana Celli (Lista Civica RtR), Valeria Baglio (Pd), Davide Bordoni (Lega), Monica Montella (Gruppo Misto) e dalla grillina Agnese Catini.
A questo marasma, si aggiunge l’esposto alla Corte dei Conti della Cgil. Secondo il sindacato, a marzo 2020 Zaghis avrebbe aumentato lo stipendio a tre dirigenti. Ad agosto, poi, altro provvedimento per aumentare retroattivamente le indennità ad alcuni capi area. Il tutto escludendo i sindacati dall’iter decisionale e ignorando i risultati negativi registrati. Secondo i legali della Cgil queste promozioni e aumenti di stipendio sarebbero avvenuti violando una serie di norme e investendo anche il Comune nella sua inerzia sul controllo delle partecipate.

1 commento su “Ama e Giunta snobbano la Trasparenza”
  1. Incredibile ! Qualunque società s.p.a. senza bilancio annuale è destinata al fallimento. E questi trovano soldi per aumentare i loro stipendi.

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