Oggi iniziano gli Europei di calcio. Fra quattro giorni la Sogliano Ambiente smetterà di accogliere i rifiuti romani. E fra cinque giorni rischiamo di avere l’immondizia, 3500 tonnellate al giorno che rimarranno in strada, in mondo visione. Al Ministero della Transizione ecologica il secondo incontro per scongiurare l’ennesima figuraccia planetaria di Roma registra solo il terrore e la nota pomeridiana (“proficua, tutti hanno consegnato quanto richiesto”) conferma l’impasse. Passi avanti concreti, per ora, non ce ne sono: la Regione prova con Roccasecca. Solo che dopo la rinuncia all’Autorizzazione per il quinto invaso, occorrerebbe un esproprio. Minimo 70 giorni. E comunque lo spazio si riempirebbe in un anno. Il Ministero attacca il Campidoglio: differenziata al palo e isole ecologiche e impianti di compostaggio, dopo cinque anni, stanno solo sulla carta. La E. Giovi (i TMB di Malagrotta) ribadisce: se chiude Sogliano, io non so più dove andare quindi non venite a bussare da me. Ci sono soluzioni alternative ma costano. E tanto: tra i 196 e i 222 euro a tonnellata con un conto finale di oltre 660mila euro superiore a quanto Ama paga per Roccasecca.