Alla fine, l’incontro c’è stato. In anticipo. Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha incontrato ieri pomeriggio la As Roma. Da un lato, insieme a Gualtieri, il capo di Gabinetto, Albino Ruberti,e gli assessori all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, e allo Sport, Alessandro Onorato. Dall’altro, il CEO, Pietro Berardi.
L’incontro era stato annunciato ufficiosamente per oggi, giovedì. Ma nella mattinata di ieri era scattato il tamtam per l’anticipo: gli assessori erano stati convocati per per 14.30 via whatsapp. Alla fine, invece, la Roma è arrivata intorno alle 15.30 e la delegazione è stata ricevuta dal Sindaco in Sala delle Bandiere.
In tarda serata, il sindaco Gualtieri ha twittato: “Positivo primo incontro con il Ceo della Roma Pietro Berardi per stabilire un pieno rapporto di collaborazione tra Campidoglio e @OfficialASRoma e organizzare un metodo operativo con cui affrontare insieme tanti temi, a cominciare dallo stadio”.
In sintesi, come da previsioni iniziali, la Roma ha formalmente comunicato la volontà di andare avanti con un nuovo progetto, senza però indicare né un’area specifica né un percorso da seguire. Il Campidoglio ha dato ampia disponibilità a collaborare per trovare le migliori soluzioni condivise.
Un passo avanti politico ma di concreto poco.
Lato Comune si registra il grande attivismo dell’assessore allo Sport, Alessandro Onorato, cui fa da contraltare il silenzioso defilamento del collega all’Urbanistica, Maurizio Veloccia. Nella delegazione comunale mancava l’altro protagonista politico, Giulio Pelonzi, fermato dal Covid. A Pelonzi il Pd deve le mani libere sulla vicenda, visto che è lui ad aver risolto la grana Tor di Valle presentando quegli emendamenti che hanno consentito di trovare una convergenza utile a cancellare il vecchio progetto.
Quindi, niente Mercati Generali/Gazometro, niente Pietralata o altre aree specifiche: un incontro centrato solo su intese generiche. Fondamentalmente, due i temi che dovranno essere affrontati in futuro: il pastrocchio Tor di Valle, con la Roma che, rimasta invischiata di rimbalzo nel gioco dei ricorsi e controricorsi al Tar, non può presentare nuovi progetti fino a che rimane in piedi la causa. E il secondo nodo, legato al nuovo progetto: la scelta delle aree e il tipo di norma da utilizzare, se la legge Stadi o le procedure urbanistiche ordinarie.
Entrambe le parti, dopo questo primo incontro in cui ci si è presentati dicendosi “quanto sarebbe bello un nuovo Stadio di proprietà” e ricevendo in cambio ampie assicurazioni di piena disponibilità a collaborare, hanno in previsione nuovi appuntamenti riservati, però, a tecnici e mappe catastali.
Da oggi in poi si misurerà la reale volontà dei Friedkin di andare sugli atti concreti: l’unico vero passaggio è stato affidare alla Deloitte, società internazionale specializzata nelle analisi economiche, uno studio sulla appetibilità per gli investitori internazionali di uno stadio della Roma. Poi, si conta la parentesi Stefano Scalera: un anno di collaborazione che ha fruttato l’annullamento di Tor di Valle.