• lunedì 29 Aprile 2024 14:19

Strage sfiorata a piazza Irnerio con l’ennesimo bus flambé di Atac. Verso le 3 e mezza di notte la vettura in servizio sulla linea notturna N46 improvvisamente prende fuoco in via Aurelia all’altezza di piazza Irnerio.

L’autista scende e prova a spegnere le fiamme con l’estintore di bordo ma non c’è nulla da fare. Solo che la vettura è in salita e improvvisamente inizia a muoversi all’indietro.

Le immagini video sono sconvolgenti: letteralmente una palla di fuoco che a velocità sempre più sostenuta si muove all’indietro finendo per schiantarsi su auto e moto in sosta, danneggiando le vetrine di una pizzeria e l’intera facciata del palazzo. Per spegnere il rogo, che ha lasciato solo la carcassa della vettura, sono state necessarie tre squadre dei Vigili del Fuoco e cinque ore di lavoro. Inoltre, a causa della quantità di fumo che si è sprigionato, una donna anziana è dovuta ricorrere alle cure del 118. Sul posto sono intervenuti i Vigili Urbani per  mettere in sicurezza l’area e per i rilievi dei danni.

La nota diffusa di prima mattina da Atac è altrettanto sconvolgente per l’omertà: “Sono in corso di accertamento le cause dell’incendio che si è sprigionato stanotte su un bus della linea N46 mentre percorreva via Aurelia, all’altezza di piazza Irnerio. Il conducente ha provato a spegnere le fiamme con l’estintore in dotazione, quindi ha avvisato vigili del fuoco che sono intervenuti. Non ci sono stati problemi per le persone”.

Non una parola sulla dinamica del rogo né sui danni arrecati: una roba da Corea del Nord.

 

La vettura, secondo le rilevazioni effettuate fra quelle in servizio a quell’ora sulla linea e scomparse subito dopo dai radar, dovrebbe essere la 3099 con solo sette anni di vita e, dai dati in possesso de Il Tempo, con 64mila km percorsi nel 2019.

Il rogo avrebbe potuto avere conseguenze davvero tragiche se fosse avvenuto in pieno giorno, con i negozi aperti, il traffico e la gente per strada.

Siamo al ventiseiesimo bus che va a fuoco da inizio anno: nove del  consorzio privato Roma Tpl che gestisce un centinaio di linee in periferia e i restanti diciassette di Atac.

Di questi 26, nove sono risultati solo danneggiati dalle fiamme (tre di Roma Tpl e 6 di Atac) e due di essi, uno per parte, sono già rientrati in servizio.

Gli altri 17, invece, al netto delle note da propaganda di Atac, sono stati completamente distrutti o così pesantemente danneggiati da non essere più rilevabili nei sistemi di monitoraggio dal giorno del relativo rogo: 6 di Roma Tpl e 11 di Atac.

Sulla vicenda si è scatenato il solito profluvio di dichiarazioni – Matteo Salvini (Lega), Chiara Colosimo (FdI), Piergiorgio Benvenuti (Forza Italia), Stefano Pedica (Pd) – ovviamente nel più assoluto e rigoroso silenzio sia del sindaco, Virginia Raggi, che dell’assessore ai trasporti, Pietro Calabrese. 

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