I crolli sono all’ordine del giorno e, se non fosse triste e al contempo pericolosamente tragico, ogni pino che si abbatte al suolo sembra quasi irridere gli strombazzati monitoraggi ripetuti in litania dal Campidoglio letteralmente a ogni stormir di fronda.
Uno studio pilota e una sperimentazione nata dalla collaborazione in essere tra Eur SPA e il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” indica alla “cocciniglia tartaruga” un pericolo mortale per un milione di esemplati di pino sparsi su tutto il territorio capitolino.
Questa cocciniglia è un mortale nemico del pino: originaria del Nord America, da inizio secolo si è insediata in Italia, prima nelle zona di Napoli e Caserta e ora, favorita dal clima caldo, ha attaccato anche i pini romani. Di fatto, questo parassita finisce per ridurre il vigore dei pini fino a farli avvizzire e morire.
La sperimentazione, partita 15 mesi fa ed effettuata su parte del patrimonio arboreo di Eur Spa, ha riguardato mille pini e ha ottenuto risultati positivi sull’88,5% dei campioni trattati.
A inizio novembre, il Campidoglio ha avviato per proprio conto un secondo progetto sperimentale, partito al Roseto Comunale, su circa 200 pini della capitale per contrastare la diffusione della cocciniglia tartaruga. L’intervento, avviato con un appalto da 75mila euro, aveva una durata prevista di circa 2 mesi ed è quindi giunto a poco più di metà, e si concentra sulle alberature presenti nelle zone limitrofe al Circo Massimo, da via dei Cerchi a piazza di Porta Capena, da via di San Gregorio a via delle Terme Deciane.
La sperimentazione comunale prevede che i tecnici del Servizio Giardini effettuino ciclicamente, per la durata di un anno, prelievi in quota e analisi in laboratorio per valutare gli effetti degli interventi che saranno di quattro diverse tipologie: lavaggio della chioma, potatura, l’uso di concimi specifici e un’”endoterapia” ovvero iniezioni sul tronco con prodotti utilizzati per la lotta alla processionaria del pino.
E proprio l’endoterapia è al centro del lavoro della Federico II: “Sono stati valutati differenti approcci – ha dichiarato Antonio Pietro Garonna, professore di entomologia generale applicata all’Università degli Studi di Napoli Federico II e i risultati finora ottenuti dimostrano che l’endoterapia è promettente nell’abbattere le popolazioni della cocciniglia a densità tali da permettere ai pini di recuperare capacità vegetative”.
Il presidente di Eur SpA, Alberto Sasso, lancia l’idea di organizzare a maggio del prossimo anno gli “Stati generali dell’Albero” al Palazzo dei Congressi o alla Nuvola, mentre per Sabrina Diamanti, presidente del Consiglio nazionale degli Agronomi (Conaf) “La vicenda, però, deve far riflettere sulla generale mancanza di cura del verde urbano nelle nostre città”.