Da qualche giorno, agli uffici del Dipartimento Sport, è stata depositata una proposta progettuale sullo Stadio Flaminio.
La notizia – anticipata dal Corriere dello Sport – è ancora molto coperta: dal Campidoglio filtra solo che uno dei soggetti promotori è la Roma Nuoto affiancata da un gruppo privato non meglio identificato.
Nulla a che vedere con il chiacchiericcio di sottofondo che da settimane rimbalza sulle pagine dei giornali e che riferirebbe di un presunto (e smentito ufficiosamente) interesse della As Roma, quella calcistica dei Friedkin, interessata allo Stadio progettato da Pierluigi Nervi.
Con un post sulla propria pagina facebook, l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, spiega: “I proponenti, secondo il progetto presentato, prevedono di riqualificare lo stadio mantenendone sia la struttura originaria, per la valenza architettonica del capolavoro di Nervi, sfruttando anche i risultati del Piano di Conservazione che abbiamo presentato lo scorso ottobre, sia la vocazione fortemente sportiva. Nell’impianto, infatti, si prevede la pratica di differenti discipline sportive come calcio, scherma, nuoto, danza, ginnastica”.
Stando al post di Frongia, la proposta riguarda lo Stadio propriamente detto e l’area circostante. Si parla di impiego di materiali riciclabili, impianti a basso consumo ed energie rinnovabili, tutta roba oramai all’ordine del giorno da un decennio nei progetti edilizi di questo tipo.
Aggiunge l’Assessore: gli uffici “ora stanno vagliando la validità della proposta presentata”.
Fra i partner del progetto, ci sarebbero una società edile, che ha realizzato negli anni immobili residenziale ed uffici anche nella Capitale; una specializzata nella costruzione di stadi in legno a vocazione ecosostenibile; un’azienda leader nel settore di involucri edilizi nello stesso materiale ecologico; e una specializzata in tecnologia.
Da alcune settimane, complice una interpretazione fin troppo ottimistica del DL Semplificazione, rimbalza da un giornale all’altro sempre la stessa notizia di un presunto interesse della Roma calcio per il Flaminio al posto di Tor di Valle.
A parte la smentita ufficiosa già fatta trapelare da Trigoria, sul Flaminio per il calcio di vertice nazionale e internazionale rimangono una serie di problemi che rendono l’impianto non utilizzabile per la Serie A e le coppe europee. Non ci sono gli spazi sufficienti per creare le zone di filtraggio e prefiltraggio e i palazzi presenti in zona sono elementi di pericolosità in caso di incidenti; non è possibile coprire l’impianto, cosa necessaria per ottenere la classificazione a quattro stelle Uefa obbligatoria per ospitare finali; non ci sono le aree per costruire parcheggi; nella zona c’è una necropoli e, infine, ci sono i vincoli architettonici dell’opera di Nervi.