• venerdì 19 Aprile 2024 01:24

 

Non bastano le stazioni interdette a sorpresaManzoni e Vittorio Emanuele su tutte – né le decine di giorni persi fra rallentamenti e chiusure – nel 2020, 365 eventi hanno causato la perdita di due mesi, tre giorni e due ore di tempo ai romani – ora a funestare l’Atac in salsa grillina ci si mette anche il giallo della metro A fermata dal “freno a mano”.

È  accaduto ieri mattina, poco dopo le nove. Improvvisamente l’intera linea A si ferma a causa di mancanza di corrente. Per oltre quaranta minuti tutti i treni rimangono bloccati con assembramenti sulle banchine e passeggeri inviperiti.

La prima versione che viene diffusa è quella di un atto vandalico a bordo di un treno: qualche idiota che tira il freno d’emergenza.

Dopo poco, la seconda versione. L’atto vandalico rimane. Solo che non è più a bordo treno ma qualcuno avrebbe spinto il pulsante di emergenza in stazione.

Nel pomeriggio, a distanza di otto ore, Atac ancora non era in grado di fornire una versione definitiva.

Secondo fonti interne, infatti, azionare un freno d’emergenza a bordo treno non causa automaticamente il blocco del convoglio ma attiva l’interfono con il macchinista e le segnalazioni acustiche e luminose. È poi il macchinista che valuta se e come fermarsi. E comunque è solo un treno che si ferma.

Nemmeno i pulsanti di emergenza in stazione sarebbero in grado di interrompere la corrente elettrica ai treni: anche questi, azionano segnalazioni acustiche e luminose e un collegamento fra la stazione stessa e la centrale operativa. E anche qui, si decide caso per caso. Secondo l’Azienda, la pressione del pulsante di emergenza in stazione “disalimenta la rete elettrica per un po’ di tempo. Quindi vengono effettuati controlli e reset”. Per inciso, frequentemente avviene che i pulsanti di emergenza siano azionati dai ladri per creare confusione senza che giunga notizia di un calo dell’alimentazione elettrica.

A pomeriggio inoltrato, Atac ancora non era in grado di indicare nemmeno in quale stazione si fosse verificato il guasto: “il fatto è accaduto fra Arco di Travertino e Vittorio Emanuele. Stanno cercando di capire esattamente dove per poter finalizzare gli accertamenti”. A distanza di otto ore, il massimo sforzo che l’Azienda riesce a compiere è di limitare a sei stazioni l’origine del problema. Senza essere in grado di determinare neanche se il malfunzionamento magari dei nuovi quadri elettrici appena montati, o l’atto vandalico o il sabotaggio o l’errore umano siano avvenuti in direzione Anagnina o in direzione Battistini.

 

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