• giovedì 25 Aprile 2024 17:09
atac crack

 

Per Atac e per la Raggi è tutto a posto. Anzi. Se la stampa racconta delle lettere fra Azienda e Comune si fanno “infondati allarmismi sul suo futuro” che “rischiano di creare solo incertezza tra i lavoratori”.
Poi ci sono le carte, quelle che non tengono conto della propaganda di “Atac è salva”. Che raccontano come stanno le cose.
Carte firmate da Giovanni Mottura, cioè dall’Amministratore delegato nominato dalla Raggi.
Il Tempo, ieri, ha reso conto di due lettere scritte da Giovanni Mottura, amministratore unico di Atac nominato dalla Raggi, al Campidoglio. Lettere in cui si chiedevano 40 milioni come prestito. Lettere in cui, testualmente, si legge: “In questa situazione gli obiettivi che l’azienda si è data per il 2021 e che sono fondati su un forte aumento di produzione reso possibile dal sostegno offerto dal Comune per il rinnovo della flotta bus, rischiano già nel brevissimo termine di essere finanziariamente insostenibili, con un effetto a catena sul raggiungimento della necessaria provvista di risorse da destinare al soddisfacimento degli adempimenti indicati nel piano concordatario”. Ovvero che l’aumento di produzione è grazie all’acquisto dei bus da parte del Comune. E che “nel brevissimo termine” la situazione finanziaria può diventare “insostenibile” mettendo in crisi il “piano concordatario”.
Per il Sindaco, però, Atac “non è in crisi e il concordato è solido e sta andando avanti. Gli allarmismi sul suo futuro sono infondati e rischiano di creare solo incertezza tra i lavoratori”. Peccato che anche i Commissari nominati dal Tribunale non abbiano ravvisato tutta questa solidità.
Tanto che, la nota Atac riferisce di come l’Azienda abbia dovuto spedire una “lettera di 18 pagine” per rispondere “in maniera puntuale” proprio a “tutte le questioni sollevate dai Commissari”.
Atac conferma la richiesta di 40 milioni ma si affretta a ribadire “la tenuta complessiva del piano di concordato, che non è assolutamente in discussione nonostante le gravi difficoltà che la pandemia ha provocato all’economia nazionale”.
Evidentemente deve essere il Covid a rallentare a 5/10 chilometri l’ora la velocità dei tram per problemi alle rotaie. O il Covid a fermare le scale mobili. O a mandare a fuoco i bus. O, ancora, a bloccare i filobus nei depositi per mancata manutenzione.

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