• mercoledì 24 Aprile 2024 12:30

 

Continua il gioco dei quattro cantoni in Ama, con sempre maggior irritazione da parte delle opposizioni e dei dissidenti 5Stelle.
Ieri nuova seduta della Commissione Trasparenza dedicata ai bilanci Ama e alla visita del sindaco, Virginia Raggi, in Procura, il 17 febbraio scorso, proprio per parlare dei conti della municipalizzata dei rifiuti sulla quale pendono un bel po’ di inchieste.
Come da canovaccio, l’assessore all’Ambiente, l’attivista grillina Katia Ziantoni nominata lo scorso 20 settembre, ben si è guardata dal presentarsi a rispondere alle domande di consiglieri. Del resto, il rispettoso pensiero della Ziantoni è stato espresso dopo l’assenza all’ultima Trasparenza: “Non è la commissione Trasparenza a dettare la nostra agenda politica”, scrisse in una nota.
L’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, annuncia che già da un mese i bilanci (presentati “in prima battuta” il 7 novembre scorso) sono in Campidoglio, dal 25 gennaio. E, a domanda dei Commissari, ha “girato” al Comune la richiesta di vedere i documenti contabili.
Il presidente del Collegio dei Sindaci di Ama, Antonio Mastrangelo, annuncia l’approvazione dei bilanci 2017, 2018 e 2019 per il prossimo 18 marzo: “non ci sono problemi, non ho notizie di controindicazioni”. In realtà, l’Assemblea dei Soci (socio unico è il Comune) era prevista per ieri. Ma è saltata.  E si dovrebbe riunire in seconda convocazione proprio il 18 marzo prossimo. Secondo Mastrangelo, il futuro di Ama è sicuro: “L’azienda dal punto di vista industriale è sana, tanto che il bilancio al 31 dicembre 2020 chiuderà con un utile”.
Messi da parte i bilanci – per ottenere i quali è stato necessario cambiare per cinque volte i vertici aziendali (da Fortin a Melara) prima di trovare la quadra – si apre il fronte delle polemiche politiche per l’ennesima assenza della Ziantoni.
Il presidente della Trasparenza, Marco Palumbo (Pd) annuncia la lettera al Prefetto, Matteo Piantedosi: “Ha fatto otto assenze su otto, tutto ha un limite. Adesso basta, agiremo in base a ciò che ci consente il Tuel e scriveremo al prefetto”.
Protestano tutte le opposizioni: Andrea De Priamo e Francesco Figliomeni (FdI), Stefano Fassina (Sinistra per Roma), Svetlana Celli (Lista Civica), Davide Bordoni (Lega).
Ma protestano anche i 5Stelle: “la presenza di assessori e uffici alle commissioni è obbligatoria. Avere impegni istituzionali alle 8.30 di mattina in modo reiterato è una curiosità. Noi mettiamo la faccia per supportare il governo della città e siamo i primi a essere offesi” dice Marco Terranova.

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