Pensiline e paline Atac: un bando per affidare la pubblicità per due anni contestato, ricavi per l’azienda raddoppiati ma con un bell’arzigogolo sulle norme.
Il caso lo solleva la “Soluzioni Pubblicità”, un’azienda di Genzano, che ad aprile dello scorso anno partecipa al bando di Atac per la pubblicità (manutenzione e pulizia) su paline e pensiline.
Parliamo di 1042 pensiline nuove, quelle bianche (in centro grigie) rettangolari; più 400 in periferia, quelle con il tetto curvo; più la bellezza di 8400 paline di fermata, delle quali, però, solo 2749 sono sfruttate per la pubblicità.
In sintesi, chi vince il bando avrà la possibilità di gestire per un biennio da 4200 a quasi 10mila spazi pubblicitari da rivendere.
Atac scrive nel bando che ritiene congruo attendersi almeno 3 milioni e 200 mila euro per il biennio.
Vince la Clear Channel Italia di Noventa Padovana, che offre ad Atac ben 5 milioni e quasi 300mila euro.
La denuncia della esclusa Soluzioni Pubblicità si basa su una parte del bando (qui il testo completo del Capitolato d’Appalto) in cui Atac specificava che “Lo sfruttamento degli spazi disponibili sulle pensiline a fini pubblicitari potrà essere effettuato con esposizioni di cartellonistica fissa” e sul fatto che “Voci di mercato ci informano che la società vincitrice di questo bando e cioè la multinazionale Clear Channel, stia cercando di ottenere la trasformazione in tipologia digitale di un numero imprecisato di impianti pubblicitari delle stesse cabine.Se ciò fosse vero è evidente che siamo di fronte ad una sostanziale modifica delle condizioni del bando che influirebbe in modo notevole sull’equilibrio economico dei ricavi, dando un vantaggio a posteriori, a nostro avviso illegittimi”.
La risposta di Atac è che nel bando si parlava di “cartellonistica fissa” ma era già inclusa la possibilità di adeguarsi alle modifiche normative successive. Che sono arrivate a bando ancora aperto, ad aprile 2020, quando la Giunta comunale emana una nuova disciplina per gli impianti pubblicitari tecnologicamente avanzati. “Tanto è vero – aggiungono dall’Azienda – che tutti i concorrenti ammessi hanno presentato offerte ben al di sopra della base d’asta, fino al doppio nel caso dell’aggiudicatario, con evidente vantaggio economico per Atac e quindi per il servizio di trasporto pubblico. Va sottolineato che questa innovazione – se autorizzata da Roma Capitale – consentirà di utilizzare nella rete di trasporto cittadina tecnologie che ormai sono appannaggio di tutte le grandi capitali internazionali”.