• sabato 20 Aprile 2024 00:52

Con l’approvazione dell’assestamento dei bilancio – ultimo atto di peso della Giunta Raggi prima delle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre prossimi – dal Campidoglio arriva una prima pezza a colori sulla questione dei depositi Atac messi in vendita nel 2017 per pagare i creditori del concordato preventivo e con le aste che vanno avanti, con scarse fortune, da maggio 2020.
In serata, Raggi assente per l’intera discussione e palesatasi solo per votare, con 20 sì, 15 no, 1 non partecipante e 13 assenti, l’Aula Giulio Cesare ha licenziato l’assestamento nel quale era stato inserito, con i voti determinati delle opposizioni di centrodestra (astensione) e di centrosinistra (favorevole), un emendamento di Giunta per consentire al Comune di avere i soldi per partecipare all’asta per i depositi Atac.
Il Campidoglio ha ora disponibili 34 milioni e 770 mila euro per acquistare piazza Ragusa (15,4 milioni), piazza Bainsizza (17,5 milioni) e un terreno ad Acilia (1,8 milioni).
Piazza Ragusa è l’unico fra i depositi in vendita che è effettivamente sotto interesse: la Vailog, società che si occupa della grande logistica, ha presentato un’offerta per l’acquisto, aggiudicandosi il deposito in via preliminare. Le controfferte – il Comune aveva annunciato la volontà di partecipare ma non aveva mai adottato gli atti necessari a farlo – devono giungere al notaio entro il 6 agosto o l’aggiudicazione a Vailog sarà definitiva.
Con l’emendamento di Giunta – nel testo originario licenziato dalla Raggi non c’era traccia dei soldi per l’asta – il Campidoglio ora ha almeno le risorse per partecipare. In realtà, occorrono altri atti per evitare che Ragusa finisca alla Vailog: quanto meno una modifica del Piano Urbano della Mobilità sostenibile che dichiari Ragusa bene strumentale.
Attacca il Pd: “il pasticcio di Raggi su Atac – dice il capogruppo Giulio Pelonzimette a rischio dei beni che possono essere strategici per Roma in termini economici e infrastrutturali. I privati che hanno partecipato all’asta lo hanno fatto legittimamente. È la mancanza di visione della Raggi che ha allontanato i grandi investimenti e ha depresso la piccola e media impresa”.
Attacca anche il centrodestra: “Dopo aver condotto una dura opposizione – afferma il capogruppo Andrea De Priamo –  abbiamo responsabilmente consentito la votazione della salvaguardia di bilancio in tempo utile affinché fosse presentata la controfferta per salvare il deposito di Ragusa e gli altri per non dare alibi alla Giunta Raggi che già non partecipando all’asta ha messo gravemente a rischio il suo patrimonio. Ora si sbrighino a presentare la controfferta senza fare altri danni”.

 

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