La speranza è che prima o poi finiscano Sindaci e Assessori da assumere. L’ultima assunzione, proprio ieri, è quella del sindaco uscente del Comune di Subiaco, Francesco Pelliccia, giunto al secondo mandato. Che trova casa lavorativa a Guidonia. Anche qui, sicuramente tutto regolare, come nei casi di Rocca Santo Stefano, Arcinazzo Romano, Palestrina, Guidonia, Marino, Cineto Romano, Gerano. Per inciso, il sindaco Pelliccia risulta primo nella graduatoria di Guidonia per il concorso, bandito il 31 dicembre 2020, per Istruttore Direttivo Amministrativo. E risulta quarto nella graduatoria di un alto concorso, bandito il 17 luglio 2020, sempre per Istruttore Direttivo Amministrativo dal Comune di Palestrina.
Attacca Chiara Colosimo, consigliera regionale di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Trasparenza che sta conducendo un’inchiesta proprio su tutti questi concorsi, a partire da quello di Allumiere: “La politica dovrebbe servire le istituzioni non servirsene e l’ennesimo caso di assunzione di un sindaco in un’altro comune dimostra che non c’è più nemmeno la decenza di fermarsi davanti agli scandali. Concorsopoli è un sistema collaudato di potere”.
E, a proposito di concorsopoli, ieri è stata la giornata dell’audizione in Commissione regionale Trasparenza dell’ex presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini (Pd), dimessosi proprio a causa dello scandalo Allumiere.
Per un’ora e mezza circa, Buschini è stato interrogato sul concorso di Allumiere: “Non ho mai parlato col sindaco di Allumiere del concorso, né della graduatoria o delle procedure”, sostiene Buschini. Per chiarire: il sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini, lavorava nella segreteria di Daniele Leodori prima, quando Leodori era il predecessore di Buschini alla Presidenza del Consiglio regionale, e poi con lo stesso Buschini.
Il nodo è il dicembre 2020: l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio – quindi Buschini e i consiglieri di maggioranza Michela Di Biase (Pd), Gianluca Quadrana (Lista Civica), Devid Porrello (M5S) e di opposizione Pino Cangemi e Daniele Giannini della Lega – decide di attingere alla graduatoria della selezione indetta dal Comune di Allumiere. Da quella graduatoria, artefatta stando alle carte e alle inchieste delle Procure di Roma e di Civitavecchia, arrivano una dozzina di assunzioni, tutte targate Pd, una del M5S e una vicina alla Lega.
Si difende Buschini: “Il sindaco di Allumiere non era un collaboratore dell’ufficio di presidenza ma era nello staff della presidenza, che sono due cose differenti“.
La difesa di Buschini è chiara: “Non mi arrivò alcuna segnalazione rispetto a problematiche. Al momento della stipula della convenzione non eravamo a conoscenza se ci fossero stati o meno problemi sulle graduatorie. E non ero a conoscenza nemmeno del fatto che collaboratori dello staff della presidenza e dell’Ufficio di Presidenza avessero partecipato al concorso”. Insomma, un non sapevo su tutta la linea.
A suffragare la sua posizione, Buschini porta un “parere pro veritate” richiesto al professore Paolo Stella Richter che attesta la correttezza dell’operato di Buschini.