• martedì 16 Aprile 2024 16:27
Lo Stadio della Roma rimandato a settembre. Per ottenere l’approvazione preliminare, il progetto proposto dalla Eurnova di Parnasi dovrà attendere altri due mesi.

I lavori della Conferenza di Servizi proseguono. Ma non ci sono i tempi tecnici per rispettare i termini previsti dalla legge.

Antonello Fatello, dirigente dell’Urbanistica capitolina e responsabile del procedimento Stadio, sta ultimando la raccolta dei pareri e delle osservazioni degli Uffici comunali e degli altri Enti interessati: ieri un’altra sessione, in attesa della riunione definitiva e di tutti i pareri, compreso quello della Regione. Conclusa questa raccolta, che al momento non conterrebbe alcun «no» categorico al progetto, Fatello dovrà redigere una propria Determinazione dirigenziale con la quale chiuderà formalmente la Conferenza e procedere, poi, alla stesura della Delibera da portare prima in Giunta e poi in Consiglio comunale per l’approvazione del pubblico interesse all’opera e l’indicazione delle prescrizioni alle quali Parnasi dovrà attenersi nel progetto definitivo.

Diversi uffici hanno richiesto documentazione integrativa. Mancando l’esatto elenco delle particelle catastali, per chi deve elaborare i pareri sulle questioni ambientali, cubature ed espropri è praticamente impossibile esprimersi. Sulla carta, il 27 agosto è la dead line entro cui dovrà avvenire il voto del Consiglio comunale.

Ma, già come Il Tempo aveva anticipato nei giorni scorsi, questo termine dovrà slittare di alcuni giorni: non ci sono i tempi per calendarizzare in Aula la delibera prima della pausa estiva. Delibera che deve, per altro, essere ancora scritta. Il secondo tempo della partita si giocherà sul «campo» della Regione Lazio, che dovrà convocare la conferenza definitiva e decidere sul profetto aggiornato e completo in 180 giorni.

Ricordiamo, però, che, in teoria, Parnasi potrebbe già il 28 agosto ricorrere a Palazzo Chigi che concederebbe solo 30 giorni al Comune per completare l’iter. Trascorsi i quali, scatterebbe il commissariamento del Campidoglio su tutta la vicenda.

La conferma di questo slittamento dei tempi viene da Fabrizio Panecaldo (Pd), coordinatore della maggioranza capitolina, che annuncia uno «slittamento per fine settembre» dei termini per completare l’iter.

 

Panecaldo poi entra nei termini dei problemi che Il Tempo ha più volte elencato: «Il progetto prevede – spiega Panecaldo a forzaroma.info – l’allargamento della via del Mare solo fino allo Stadio ma le persone arrivano da tutte le direzioni. La prima condizione è l’allargamento della via del Mare e la riunificazione con la via Ostiense su tutto il tragitto» da Marconi al Raccordo. «Ciò comporterà circa 80-100 milioni in più di spese rispetto al budget previsto e questo non ce lo vogliamo accollare noi come città. Ci vuole un atto di generosità da parte della proprietà: si comprano giocatori a 40-50 milioni, questa cosa qui equivale a due giocatori». Anche il nodo parcheggi – indicato come uno dei punti deboli del progetto – viene affrontato da Panecaldo: «Per i parcheggi ci sono 8-10 mila posti e per uno stadio da 50 mila spettatori si prevede quindi che molte persone vadano con la metro. Il rischio che la gente possa parcheggiare anche sui marciapiedi è alto, bisogna impedirlo».

Sulla questione cubature aggiuntive, Panecaldo è chiaro: con questo progetto le cubature aggiuntive non ci entrano, «noi siamo intenzionati a scendere. La città – conclude Panecaldo con un’immagine molto evocativa – non può permettersi il lusso di fare una bella opera e poi maledirla insieme agli amministratori che l’hanno approvata»

Anche Renato Brunetta, presidente dei Deputati di Forza Italia, lancia un monito: «L’opera è imponente e grandiosa e può essere una possibilità di crescita per Roma ma vigileremo affinché tutto proceda nel rispetto delle regole».

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