• venerdì 19 Aprile 2024 00:42

Almeno Pasqua e Pasquetta sono salve: la crisi dei rifiuti, legata alla chiusura per esaurimento della discarica di Roccasecca, pare scongiurata. Sul filo di lana, come al solito e, come al solito, appoggiandosi ad altre provincie in attesa di andare in altre regioni.
Questo è l’esito di un convulso pomeriggio in cui, mentre alla Pisana andava in scena il Consiglio regionale straordinario sui rifiuti e in Campidoglio la seconda seduta dedicata alle delibere Ama (bilanci e piano industriale) con voto previsto per oggi, la Prefettura ha convocato una riunione urgente per evitare che per l’ennesima volta da quando la Raggi siede in Campidoglio la città finisca sommersa di immondizia.
Risultato: per 24 ore, Ama aumenterà al massimo l’uso di Rocca Cencia (qui la decisione Ama) .  Poi, la Regione ha collocato altre 240 tonnellate al giorno fino a martedì dopo Pasqua in altri impianti nel Lazio (ecco il testo integrale del provvedimento regionale). Dopo di che, dal 7 fino al 20 aprile nel resto della Regione verranno smaltite 340 tonnellate al giorno. Queste quantità non saranno dedicate esclusivamente a Roma ma anche agli altri territori (in particolare quelli della provincia di Frosinone) rimasti in difficoltà dalla chiusura della discarica di Roccasecca.
Durante la prima settimana di aprile, la Regione Lazio potrebbe chiudere gli accordi con altre regioni In questo modo, il sistema inceppato dei rifiuti romani guadagna giorni preziosi per poter chiudere gli accordi con le altre Regioni, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo in primis.
Nel pomeriggio di ieri, rilanciata anche da Carlo Calenda sui social, si era diffusa (e confermata) la notizia di una interruzione della raccolta dei rifiuti in quattro Municipi di Roma, l’XI Portuense, il XII Monte Verde, il XIII Aurelio e il XIV Monte Mario, cioè quei municipi che hanno l’autorimessa Ama di Ponte Malnome come punto di riferimento.
Era stata l’Ama ad annunciare lo stop alla raccolta dovuto alla chiusura della discarica di Roccasecca e all’assenza di impianti alternativi dove inviare 365 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati. L’Ama prevedeva oltre 2.000 tonnellate di immondizia in strada entro martedì, con accumuli in tutta la città.
Poi, nel tardo pomeriggio la soluzione con il tampone di 24 ore garantito da Ama e la distribuzione successiva del carico dei rifiuti romani nelle altre province fino a che, quando saranno chiusi gli accordi con le altre Regioni, aumenti ancora la quantità di immondizia esportata.

 

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