• mercoledì 24 Aprile 2024 12:01

La decisione di Giovanni Mottura, amministratore unico di Atac, di dotarsi, a spese delle disastrate casse aziendali, di uno staff di supporto di nove persone finisce davanti alla Corte dei Conti.
Mottura, Giovanni
Giovanni Mottura, amministratore unico di Atac dal 12 giugno 2020

I Consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – Andrea De Priamo, Francesco Figliomeni e Lavinia Mennuni – e della Civica per la Meloni – Rachele Mussolini – hanno depositato alla Procura regionale dei magistrati contabili un esposto su queste nomine.

Si tratta della “disposizione organizzativa” interna numero 10, presa da Mottura il 30 ottobre scorso, appena 140 giorni dopo essere stato nominato dal sindaco, Virginia Raggi, alla guida di Atac succedendo a Paolo Simioni promosso all’Ente nazionale Assistenza al Volo (Enav).
Con questa decisione, Mottura costituisce una “struttura di staff” a proprio “supporto con la funzione di prestare assistenza e consulenza nell’analisi strategica e nelle conseguenti decisioni e responsabilità di governo dell’azienda”.
A parte le chiacchiere di contorno, la vera “mission” di questa struttura è supportare Mottura “nell’individuazione delle linee guida del Piano industriale con particolare riguardo alla cura del servizio e all’innovazione, a servizio dei clienti interni ed esterni”. Sfrondato dal burocratese, questi nove professionisti devono trovare modo di riscrivere il Piano industriale che sta alla base del Concordato preventivo e che oramai non regge più alla prova del mondo reale.
Su questa decisione, presa poche settimane dopo la propria nomina, gravando le casse di un’Azienda già vicina al collasso – come dimostrano le reiterate dichiarazioni di autorevoli funzionari nelle audizioni delle varie Commissioni consiliari – di altri nove stipendi, si era scatenato un diluvio di attacchi politici: Pd e Fratelli d’Italia avevano aperto il fuoco di fila su queste nomine.
Ora si giunge alla Corte dei Conti.
Scrivono nell’esposto i consiglieri meloniani: la “struttura di staff è composta da un legale, due esperti di economia e gestione aziendale, un consulente del lavoro, un esperto in comunicazione, due esperti in processi tecnico-manutentivi e due consulenti nell’individuazione di strategie di innovazione in ambito industriale”. Tutte figure che, secondo l’esposto, si possono trovare dentro l’Azienda senza, quindi, ricorrere a persone esterne. Inoltre, “la necessità di dotarsi di una struttura di 9 persone risulta sproporzionate rispetto al bisogno e in sovrapposizione con le competenze dei Dirigenti Atac”. Infine, “non vi è alcuna trasparenza e pubblicità rispetto alla selezione degli esperti”.

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