Giorni di pioggia e riappaiono le buche anche nelle vie che erano state rifatte dal Campidoglio con il famoso programma “strade nuove” in cui ogni metro quadrato di asfalto steso diventava oggetto di un post su facebook o di un tweet.
Succede, ad esempio, a via di Acqua Bullicante al Prenestino: il cantiere di Italgas che va avanti da settimane ha aperto e chiuso voragini varie lungo tutti i numeri pari della via, anche quelli che erano stati riasfaltati alcuni mesi fa. Ora ci sono centinaia di metri di toppe che già si stanno sbriciolando.
Al netto della situazione emergenziale che, a ogni pioggia con un minimo di intensità si ripresenta, il nodo resta quello di una manutenzione ordinaria e straordinaria assolutamente insufficiente.
Non a caso, dopo un primo triennio di nulla (o quasi), la richiesta del sindaco, Virginia Raggi, di destinare un miliardo e mezzo di euro del Recovery Fund a rimettere in sesto le buche cittadine è la migliore controprova non solo di quanto poco si sia fatto in questa Consiliatura e in quella Marino ma anche della cronica e strutturale deficienza di fondi per rimettere a posto i 56 milioni di metri quadri di strade, 45 dei quali, l’85%, di competenza dei Municipi.
Spiega il presidente del III, Giovanni Caudo: “Lo scorso anno, a settembre, il Campidoglio ha effettuato una ricognizione dei soldi non spesi. Ne sono risultati 50 milioni che sono stati destinati ai Municipi per la manutenzione stradale a condizione di impegnarli entro fine anno. Noi avevamo elaborato una serie di progetti e ne abbiamo portati a casa 19. Poi con l’accordo con le Società dei pubblici servizi il mio Municipio ha gran parte delle strade rifatte. Ma quest’anno, causa crisi economica da Covid, non ci sarà questo “tesoretto””.
Non bastassero i fondi e le piogge, poi ci sono i lavori fatti così male da determinare l’apertura di voragini anche senza le piogge: è il caso di via Casilina, all’altezza di Ponte Casilino.
Qui sono in corso – un corso lunghissimo che, grazie all’incapacità del Campidoglio ha già accumulato almeno un triennio di ritardi sul cronoprogramma iniziale – i lavori per realizzare il nodo di scambio nella stazione Pigneto della metro C con la ferrovia Orte-Fiumicino aeroporto e contestuale copertura del vallo ferroviario. Per mandare avanti il cantiere è stato necessario cambiare i sensi di marcia nella zona per cui, ora, quel tratto di via Casilina ha una marcia “all’inglese”, invertita rispetto a quella classica. E dove sono stati fatti i lavori, sulla Casilina all’altezza di via Vibio Sequestre, c’è da settimane una bella rete arancione che circonda una caditoia che sta sprofondando.