Problemi, e anche grossi, in Regione Lazio per i vertici delle strutture dell’anticorruzione e della trasparenza: le scelte fatte dai vertici regionali sono sbagliate. Via il capo dell’anticorruzione in Giunta, Rodolfo Murra. E si avvicina il saluto anche per quello del Consiglio regionale, Barbara Dominici.
Il caso nasce dalla decisione della Giunta Zingaretti di nominare un esterno, l’avvocato Rodolfo Murra, a capo dell’anticorruzione della Giunta. Murra è l’ex capo dell’avvocatura comunale andato via dal Campidoglio a pochi mesi di distanza dall’arrivo di Virginia Raggi approdando da Zingaretti. Che, a maggio 2018, lo nomina capo dell’avvocatura regionale. E poi, il 29 settembre 2020, anche alla testa dell’organismo anticorruzione e trasparenza interno di via Cristoforo Colombo.
Solo che, stando a quanto deciso dall’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac), questa nomina non si può fare: a guidare l’anticorruzione interna deve essere un dipendente interno. Non un esterno di nomina prettamente politica. Questo perché il capo dell’anticorruzione deve assicurare imparzialità. Quindi, Murra che è una nomina sì tecnica ma di tipo politico, non può essere messo a capo dell’anticorruzione. Quindi, il 4 marzo scorso, la Giunta Zingaretti corre ai ripari e manda via Murra sostituendolo in tutta fretta con Maria Chiara Coletti.
Fretta testimoniata dalla stessa delibera della Giunta regionale (qui il testo completo): il 22 gennaio scorso, venerdì, viene disposta una selezione interna del personale che parte il successivo martedì 26. Con scadenza dopo esattamente sette giorni solari, quindi fine settimana compreso, il 3 febbraio 2021 alle ore 18.00.
Poi il tempo di presentare le necessarie documentazioni – casellario giudiziario, carichi pendenti, posizioni INPS, assenza di condanne o procedimenti pendenti dinanzi la Corte dei Conti – e arriva la nomina per la Coletti.
Ora però si apre l’ancor più rilevante caso per la responsabile dell’anticorruzione e trasparenza in Consiglio regionale.
Lì la scelta è caduta su un’altra esterna: Barbara Dominici, classe 1974, avvocato dal 2006. Solo che la Dominici è stata candidata per il Pd a sindaco di Trevignano dove oggi è capogruppo di una lista civica colorata Pd. E soprattutto è stata candidata alla segreteria regionale dei Dem. Insomma, non esattamente un soggetto considerabile superpartes.
Per altro, l’Ufficio Anticorruzione ha sotto di sé sia l’Ufficio Comunicazione che l’Ufficio Stampa del Consiglio. Entrambe queste strutture mancano dei dirigenti in capo, per cui, di fatto, la stessa Dominici si ritrova ad essere capo dell’anticorruzione, della comunicazione e dell’Ufficio Stampa. Per quest’ultimo ruolo la norma prevede come obbligatoria la presenza di un giornalista iscritto all’Albo dei professionisti o dei pubbblicisti. E non risulta che la Dominici sia iscritta né all’uno né all’altro.
A far scoppiare la grana è Chiara Colosimo, consigliera regionale di Fratelli d’Italia che ha presentato un’interrogazione (qui il testo) sulla nomina e revoca di Murra: “Ennesima interrogazione, ennesimo silenzio, ennesimo fatto che dimostra che le premesse e le domande erano fondate. Del resto la legge parla chiaro, perfino per me: la ricerca andava fatta fra i dirigenti interni, a maggior ragione per un ruolo come l’anticorruzione, come più volte ha ribadito l’Anac e come alla fine si è verificato”.