• mercoledì 24 Aprile 2024 12:23

Primo round a favore della Regione. Nella querelle pluriennale sui rifiuti romani fra il mondo grillino asserragliato nel Campidoglio di Virginia Raggi e quello Pd rinchiuso nella Regione di Nicola Zingaretti, questo giro di giostra lo vince la Regione: il Tar del Lazio ha respinto le richieste del Comune di sospendere l’ordinanza Zingaretti sui rifiuti. Il 30 aprile era scaduto il termine che la Regione aveva assegnato, con Ordinanza, al Comune per individuare un sito per la discarica in città e ad Ama di operare alcune scelte industriali. 
Lo stesso giorno il Comune aveva annunciato il ricorso al Tar contro l’Ordinanza. Ieri, il presidente della I Sezione del Tribunale, Salvatore Mezzacapo, ha respinto la prima richiesta del Comune di sospendere l’ordinanza con un provvedimento monocratico. E ha fissato direttamente per il 25 maggio la camera di consiglio in cui sarà l’intera sezione collegiale a discutere nel merito il ricorso e quindi decidere definitivamente sull’eventuale sospensiva dell’atto adottato da Zingaretti.
Il primo scontro, dunque, è un punto a favore della Regione. Ovviamente, almeno fino a fine mese, non ci saranno effetti: il commissariamento che la Regione agita come uno spauracchio verso il Comune non arriverà fino a che non si pronunci il Tribunale (con eventuale appello al Consiglio di Stato). E, quindi, l’impasse sull’immondizia romana rimarrà ancora insoluta.
Con il fantastico mondo grillino che al quinto anno di governo cittadino segna una differenziata praticamente al palo (43% nel 2016 e 46% nel 2021), nessun impianto realizzato, nessuno approvato, pareri negativi ai progetti di Ama sul revamping del TMB di Rocca Cencia e a un impianto di compostaggio privato, TMB Salario perso per incendio.
Dall’altro lato, il fantastico mondo Pd in Regione che vara un Piano Rifiuti totalmente insufficiente e carente proprio sugli impianti, Piano di compromesso per non perdere voti sul territorio e far rimanere insieme i pezzi della maggioranza.
Risultato: lo stallo più totale con l’unica soluzione che Raggi e Zingaretti hanno saputo escogitare in questi cinque anni, aumentare e pagare la quota di rifiuti di ogni genere da portare fuori Regione. 
Nel tentativo di guadagnare tempo e bloccare l’ordinanza Zingaretti e il rischio commissariamento, ieri il terzo assessore ai Rifiuti della Giunta Raggi, l’attivista grillina Katia Ziantoni, pubblica su facebook la localizzazione allo studio per la creazione di un impianto di trattamento dei rifiuti da 540mila tonnellate: Santa Palomba, a sud di Roma e al confine col comune di Pomezia. Che è metà dei compiti che l’Ordinanza Zingaretti impone al Comune.
Silenzio sull’altra metà, la localizzazione della discarica. La Ziantoni si limita al verbo del grillismo delle origini, il semplice “no”: “La Regione sa benissimo che non vi sono aree idonee all’interno della città”.

 

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