• venerdì 26 Aprile 2024 20:01

Annunciata lunedì dopo la chiusura del tavolo in Prefettura, ieri è arrivata direttamente dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, la conferma dell’ennesima ordinanza tampone su Roma per i rifiuti: “Per l’ennesima volta sonostato costretto ad emanare un’ordinanza per aiutare Roma e per fare fronte alla drammatica situazione della città sommersa dai rifiuti e tentare di risolvere provvisoriamente il problema. Il Comune di Roma e l’Ama che gestisce il ciclo dei rifiuti, hanno perso il controllo della situazione e purtroppo invece di collaborare, fuggono dalle proprie responsabilità”.

L’ordinanza cui fa riferimento Zingaretti è quella, decisa al tavolo in Prefettura lunedì, per consentire alla discarica di Viterbo di accogliere gli scarti delle lavorazioni degli impianti di Giovi (Malagrotta) e SAF che accolgono parte dei rifiuti prodotti a Roma città.

Zingaretti va poi giù pesante – e immediata la claque del segretario Pd del Lazio, Bruno Astorre, e del candidato sindaco, Roberto Gualtieri – su Roma e il commissariamento sempre più vicino: “Se Roma non assolverà ai suoi doveri gestionali e di programmazione procederemo con il Commissariamento di Roma Capitale per manifesta incapacità. Alcune settimane fa vista la conclamata inadempienza del Comune mi ero assunto la responsabilità di nominare un commissario attraverso un’ordinanza. Il Tar pur condividendo il merito delle valutazioni ha eccepito sullo strumento utilizzato valutando l’inesistenza di situazioni emergenziali”.

Il Presidente della Regione fa riferimento all’ordinanza emanata il 1 aprile scorso con la quale, fra le varie cose, la Regione imponeva al Campidoglio di individuare un sito per la discarica in città e ad Ama di operare una serie scelte industriali.

Il Campidoglio aveva impugnato il testo di fronte al Tar che, il 27 maggio, aveva stabilito che la Regione aveva sbagliato a utilizzare lo strumento dell’Ordinanza. Ma il Tribunale aveva anche stigmatizzato la mancanza “di un piano impiantistico volto a garantire l’autosufficienza nel trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti del sub-ATO di Roma Capitale”, piano di competenza del Campidoglio. 

Ventiquattr’ore dopo la sentenza del Tar, la Giunta Zingaretti – con il voto favorevole dei due esponenti grillini, Roberta Lombardi e Valentina Corrado – aveva cambiato lo strumento giuridico: niente più ordinanza e via libera a una delibera che assegnava al Campidoglio 60 giorni per l’”individuazione di uno o più siti nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale, idonei alla localizzazione e realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, per garantire l’autosufficienza della Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale”.

Quindi, prosegue Zingaretti “Ora dobbiamo attendere i tempi ordinari della procedura di commissariamento decisa con il voto della giunta ma ripetiamo con il conforto del Governo Italiano, che se Roma non assolverà ai sui doveri gestionali e di programmazione procederemo con il Commissariamento su questi temi di Roma Capitale per manifesta incapacità. Roma pulita e meno tasse per i cittadini è possibile”.

Tutto ciò avviene mentre l’assessore al Bilancio del comune, Gianni Lemmetti, annuncia una riduzione della Tari, anche se i costi del servizio aumentano (802 milioni contro i 755 del 2020), grazie ai contributi Covid del Governo la tariffa diminuirà dello 0,9%.

 

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