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ROMA-JUVENTUS – riflessioni a mente fredda

Gen 10, 2022

A caldo, la riflessione è una sola: “andate a zappare la terra. Tutti (o quasi)”.

Poi, però, deve subentrare l’occhio indagatore e non quello del tifoso ferito.

 

BICCHIERE MEZZO PIENO?
Nonostante la rabbia e la delusione, cerchiamo di guardare il lato pieno del bicchiere. Per 70 minuti la Juventus non c’è stata. Hai giocato e bene, dominando la gara.

O MEZZO VUOTO?
È la peggior Juventus vista negli ultimi anni eppure la supremazia dimostrata col gioco e durata 70 minuti si è tradotta in relativamente poche occasioni da gol.
Insomma, Szcezny non è che sia stato chiamato a fare i miracoli ma si è ritrovato a raccogliere tre volte la palla in fondo al sacco senza alcuna colpa.

IL CROLLO
Sette minuti: in sette minuti sono emersi i fantasmi di tutti i blackout della recente storia giallorossa. Solo per citarne alcuni, Bayern, Manchester, Liverpool, Bødo, Fiorentina: passano i giocatori, passano gli allenatori, passano i presidenti ma ‘sta squadra continua a manifestare buchi colossali e inspiegabili. Quasi fosse una maledizione, ogni tanto la luce si spegne completamente, tutti vanno in bambola e gli avversari, fosse pure la Pro Caccolese, banchettano sul nostro cadavere.
L’abbiamo visto con Spalletti, con Ranieri, con Fonseca, con Luis Enrique, con Garcia. E lo abbiamo visto già più volte con Mourinho: l’Inter al ritorno, il primo quarto d’ora col Milan al ritorno, 7 minuti con la Juventus, 10 minuti col Venezia e 90 minuti col Bødo all’andata. Luce spenta, crollo verticale.

UNA TIMIDA RESURREZIONE
Dopo il collasso e il quarto gol preso come polli morti davanti a uno spiedo, una timida, timidissima resurrezione l’abbiamo vista. Resurrezione che si è spenta col rigore sbagliato da Pellegrini.

PELLEGRINI
Come cantava De Gregori, “Nino (Lore) non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”.
Certo, fra andata e ritorno si assiste al miracolo di due arbitri che ti assegnano due rigori contro la Juventus ed entrambi vengono sbagliati. Il che fa rodere ancor di più.
Ma la gara di Pellegrini è stata buona, con il gioiello della punizione. Per paradosso: quella punizione va fatta studiare ai bambini alle scuole calcio per far loro vedere come si calciano. E il rigore pure, per far vedere loro come non si calciano.

MAITLAND-NILES
Una gara è troppo poco. Con affetto ma se l’alternativa a Karsdorp era Reynolds, Maitland-Niles è stato perfetto. Poi, come sempre, tutto è relativo: in una gara difficile, lui ha galleggiato sulla sufficienza. Si vede che non è integrato e non sarebbe stato possibile diversamente: spesso fuori posizione; con la tendenza ad accentrarsi (mentre Karsdorp si muove principalmente come un cursore sulla linea); non sempre in grado di seguire l’azione stando al posto giusto al momento giusto; non precisissimo nei cross. A proposito di cross: intorno al 20’ del primo tempo, Maitland-Niles fa un cross dentro l’area sul quale ci sono (timide) proteste per un fallo di mano. Stranamente, l’episodio non ha mai avuto alcun replay.

IBANEZ
Roger, datte ‘na svejata, approfitta della squalifica per riposarti e vedi di tornare ai livelli pre-sosta perché così non si può anna’ avanti.

ABRAHAM E FELIX
Mi sa che questa è la coppia meglio assortita che possiamo mettere in campo.

VERETOUT
Jordan, te se vuole bene ma quanto detto per Ibanez vale pure per te.

RESTO DELLA SQUADRA
Più o meno sulla sufficienza, mediando fra la gara fino al 70esimo (tutti oltre) e quei 7 minuti (tutti da 4).

ARBITRO E VAR
Capitolo arbitri. Se pensiamo a Orsato, Maresca, Pairetto, Guida, Aureliano e Chiffi, Massa ha arbitrato da dio.
Certo, al decimo del primo tempo il rigore per mani di De Ligt era gigantesco e se Massa può non essersene reso conto, doveva accorgersene Di Paolo al Var. Ma chissà dov’era e a che pensava.
Nota bene: se al 10’ del primo tempo sto sul 2-0 con De Ligt ammonito…

Due “sbavature”: poco prima che fosse sostituito, Felix riceve da Cuadrado (già ammonito) un colpo al collo. Colpo totalmente involontario ma punibile col giallo. Massa non se ne accorge. Ma poco dopo (76’), si accorge benissimo di un altro colpo al collo, altrettanto involontario, rifilato da Cristante a Dybala. Giallo che ci può stare. Ma se ci sta questo, ci stava pure quello prima.
Seconda sbavatura (che chiama in causa anche il Var): al 65’ viene ammonito Locatelli per un fallo da dietro su Mkhitaryan. Intervento a forbice assai pericoloso. Il giallo ci sta. Ma ci poteva stare anche il rosso.

TE LA SEI IMPICCATA DA SOLO
Stavolta non ci sono davvero alibi: non c’entrano gli arbitri che, ripeto, rispetto alle precedenti prestazioni di altri fischietti, possiamo dire che non hanno influito sul risultato. Anzi, per fare una battuta, nonostante l’errore sul rigore non dato nel primo tempo, fino a 70esimo hai dimostrato che stavi “a gioca’ bene” e che eri pure più forte dell’arbitro.
Però ora è lecito aspettarsi decisamente di più da Mou: il suo carisma e la sua personalità devono fare la differenza. E sì, ha ragione quando si lamenta della qualità della rosa di riserva (anche se il subentrante Shomurodov non è stato mica pagato una manciata i bruscolini) ma a prendere Mbappé e Haaland e vincere non sono buoni forse tutti ma poco ci manca.

Senza isterismi (quegli stessi isterismi di massa che negli anni precedenti hanno “bruciato” tutti gli allenatori e svariati calciatori), e considerato che, sì, il progetto è sul triennio, dopo un girone di andata non esattamente esaltante, è giunta l’ora di iniziare a vedere qualcosina in più.

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