• sabato 20 Aprile 2024 16:58

Altro giro di riunioni, altra conferma: se non siamo al “o Pietralata o morte”, poco ci manca. Ma per lo Stadio della Roma, tutte le altre aree uscite fuori negli ultimi mesi a partire dal duplex Mercati generali/Gazometro sembrano avviate a tramontare.

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La scorsa settimana, nuovo incontro fra la dirigenza giallorossa e il Campidoglio.

Insieme al Ceo, Pietro Berardi, e a Lucia Bernabé, consulente esterna, anche il capo degli affari legali della società giallorossa, Lorenzo Vitali.

Nel corso dell’incontro ha preso forza come mai prima la possibile localizzazione di Pietralata come area dove poter realizzare l’impianto.

Conferme ufficiali non ci sono né da parte giallorossa, che preferisce tenere un profilo bassissimo, né del Campidoglio che vuole evitare accuratamente il ripetersi degli errori gestionali e di comunicazione che caratterizzarono sia i due anni e mezzo di Ignazio Marino che i cinque e spicci di Virginia Raggi: fino a che non ci saranno decisioni definitive, non ci saranno annunci. Né tanto meno previsioni sui tempi: bruciano ancora le improvvide, intempestive e totalmente inattendibili dichiarazioni tanto di Marino (“ci giocherà Totti”) quanto della Raggi (“Lo Stadio di fa”).

L’attuale fase è assolutamente ancora interlocutoria e da quel che filtra la Roma non ha ancora preso alcuna decisione. Per cui, ci si aggiornerà nelle prossime settimane in attesa che a Viale Tolstoj si passi dalla fase più “politica” come quella attuale a una più “operativa”, magari con la formazione di una squadra di tecnici che dovranno “duellare” con quelli del Campidoglio.

Quel poco che trapela è che della rosa di aree uscite da quando, febbraio 2021, si è deciso l’addio a Tor di Valle – Mercati generali/Gazometro, Pietralata, Tor Vergata, Torre Spaccata, Velodromo, Stadio Olimpico, Stadio Flaminio – a parte quelle assolutamente improbabili (Olimpico e Flaminio) tutte le altre perdono terreno a favore di Pietralata che, in sintesi, sembra l’unica rimasta sul tavolo. 

Non che su Pietralata manchino i problemi a partire dalla questione espropri per lo Sdo e dallo sviluppo del futuro nuovo Centro direzionale di Ferrovie dello Stato. 

Ma si tratta di questioni che, nel merito, non sono state affrontate con approfondimento, ma solo accennate superficialmente. 

Sulla questione espropri Sdo, l’Avvocatura capitolina ritiene che vi siano sufficienti margini per evitare la “retrocessione” delle aree: semplificando, una volta che un terreno viene espropriato per costruire una cosa, non si può cambiare in corsa il tipo di costruzione o il vecchio proprietario può richiedere indietro le aree espropriate. Stando a quanto trapela, per evitare questo rischio esisterebbero una serie di strade.

Per lo sviluppo di Fs, qualora insorgessero nella fase operativa eventuali interferenze col progetto Stadio, saranno affrontate allora.

Da ultimo, elemento di negatività su Pietralata è il non apprezzamento dell’area da parte della proprietà societaria: non è un mistero che i vertici giallorossi preferirebbero di gran lunga i Mercati generali/Gazometro.

Dall’altro lato, gli elementi di positività di Pietralata non sono da sottovalutare: localizzazione a ridosso del centro storico e non in periferia come era Tor di Valle o come è Tor Vergata; buona rete infrastrutturale di mobilità pubblica (metro B e Stazione Tiburtina) e privata (autostrada A24, Tangenziale Est, via Tiburtina, via Monti Tiburtini) che riduce al minimo gli investimenti sul trasporto che hanno penalizzato invece Tor di Valle; possibile sviluppo urbano di un’area oggi “buco nero” dentro la città.

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