• sabato 27 Aprile 2024 17:21
Metropolitane a Roma, scale mobili chiuse

Lo avevamo anticipato il 23 gennaio scorso: Castro Pretorio e Policlinico, stazioni sulla metro B, chiudono al servizio viaggiatori per consentire la sostituzione delle scale mobili, giunte al trentesimo e ultimo anno di vita. 

Castro Pretorio – si legge nella nota di Atacverrà chiusa al pubblico dal prossimo lunedì 5 ottobre. Policlinico verrà chiusa a partire dal prossimo 29 novembre. I tecnici stanno ultimando le ricognizioni per stimare la data di conclusione dei lavori, che verrà comunicata nei prossimi giorni, e per studiare soluzioni di mobilità alternativa, anche prevedendo l’utilizzo di servizi sostitutivi”. La chiusura si rende necessaria in ossequio alle norme di sicurezza “per consentire smontaggio, rimontaggio e collaudi di ogni elemento”. 

Però, considerati i precedenti di Atac – a parte Spagna, Repubblica e Barberini, vanno ricordate le chiusure per mesi di Battistini, Cornelia, Valle Aurelia, Cipro e Baldo degli Ubaldi – il rischio concreto è che la Biblioteca Nazionale Centrale, l’Università La Sapienza e il Policlinico Umberto I rimangano tutti e tre senza collegamenti metro funzionanti e l’indeterminatezza sui tempi della nota Atac, infatti, non lascia ben sperare. L’Umberto I conta oltre 1.200 posti letto e più di duemila addetti, La Sapienza 113mila studenti e 8500 fra dipendenti e docenti e per la Biblioteca sono migliaia ogni giorni i suoi frequentatori: numeri che testimoniano la vitale importanza di queste due stazioni metro.    

I lavori in questione sono quelli per la sostituzione di una serie di impianti, 48 in tutto, comprensivi di scale mobili, ascensori e tapis roulant, collocati in dieci stazioni della linea B della metropolitana. Un atto dovuto: gli impianti sono giunti a fine vita e per legge vanno sostituiti. In nove stazioni – Castro Pretorio, Policlinico, Bologna, Tiburtina, Pietralata Monti Tiburtini, Quintiliani, Santa Maria del Soccorso e Rebibbia – la fine vita delle scale corrisponde anche all’età delle stazioni stesse, quindi è una prima sostituzione. Spiega infatti la nota Atac: “si tratta di impianti arrivati a fine vita tecnica, avendo raggiunto il limite trentennale di utilizzo, e che quindi devono essere integralmente sostituiti con impianti di nuova costruzione. Ciò consentirà di avere impianti di ultima generazione nelle stazioni della metro B interessate dagli interventi, con evidente giovamento per il servizio e per i viaggiatori”.

Aggiunge Atac che “i lavori sono già stati avviati dall’impresa incaricata nelle stazioni Bologna, Tiburtina, Monti Tiburtini, Quintiliani e S.Maria del Soccorso”.

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