È la città natale di Luigi Di Maio ma il totale disastro dei 5Stelle rischia di consegnare alla storia il sindaco al centrodestra, confermando così il colore politico dell’Amministrazione uscente.
A Pomigliano d’Arco, 33.600 elettori, i 5Stelle – dopo l’ennesimo lungo travaglio interiore e non pochi mal di pancia – hanno stretto un accordo di coalizione con il Pd e con la bellezza di sette liste civiche.
A guidarli Gianluca Del Mastro, docente universitario di papirologia alla Federico II e presidente delle Ville Vesuviane. Uomo senza dubbio di spessore e cultura e non a caso non un grillino puro ma un uomo di raccordo: come presidente delle Ville, Del Mastro è considerato vicino all’architetto Rosa Vitanza. membro del Consiglio di Amministrazione dello stesso Ente e nome forte fra i 5Stelle di Pomigliano, con una lunga e solida amicizia proprio con Di Maio.
Del Mastro, dunque, ha chiuso il primo turno in vantaggio, al 41,8% ma , fatti i conti con il resto dei voti espressi, sembra anche aver raschiato il fondo del barile. Primo, i grillini, che nel 2015 presero 4216 voti pari al 17,74%, hanno visto quasi dimezzati i loro consenti fermi a 2459 voti (10,18%). Secondo, anche il Pd è arretrato rispetto alle scorse comunali scendendo a 2238 voti (9,27%) rispetto ai 3044 del 2015 (12,81%). E delle sette liste civiche, solo due hanno superato il migliaio di voti (Nuove Generazioni per Pomigliano e Pomigliano 2020) mentre le altre cinque non appaiono rilevanti ai fini della ripartizione dei seggi in Consiglio comunale. Al contrario, la vicesindaco uscente, Elvira Romano – che al primo turno, candidata con 6 liste civiche, ha incassato qualcosa meno del 40% – ha un potenziale tesoretto di un paio di migliaia di voti del centrodestra classico che, al primo turno hanno schierato Maurizio Caiazzo arrivato terzo e ora potrebbero ricomporre lo stesso schieramento che aveva eletto nel 2015 Raffaele Russo, che della Romano è il sindaco uscente.