• venerdì 26 Aprile 2024 07:15
Albero crollato piazza Bologna

Ore 4 della notte fra martedì e mercoledì: dietro piazza Bologna fruscio di fronde sempre più forte, scricchiolii sempre più intensi e sinistri e poi il crollo.
Un pino di una ventina di metri crolla al suolo danneggiando un paio di macchine e un motorino.
Poche ore dopo, a Mostacciano, stessa scena con un altro albero che si abbatte al suolo a piazza Beata Vergine del Carmelo, a pochi passi dalla chiesa e da una scuola.
L’albero crollato a Mostacciano il 9 dicembre
Lunedì altro pino crollato a via Appia Nuova, zona Furio Camillo.
Tre giorni, tre alberi ad alto fusto che si aggiungono alle decine di essenze più piccole che si sbriciolano ogni volta che c’è vento tanto da non essere più nemmeno conteggiate quasi fosse normale, cosa testimoniata proprio dal comunicato stampa dei Vigili del Fuoco sull’albero di via Appia Nuova in cui, dopo la spiegazione dell’intervento a Furio Camillo, si legge: “Altri alberi, di dimensioni inferiori, sono caduti a causa del vento e della pioggia in altre zone della Capitale”.
Con l’aggiunta, per altro, delle fronde che rimangono a volte per mesi a terra, recintate dal nastro giallo della Polizia locale o dalla famigerata rete arancione da pollaio. Esattamente, giusto per citare un esempio, quello che ancora oggi si vede a viale Ippocrate, a poche centinaia di metri dal crollo del pino di ieri notte: ancora ci sono pezzi degli arbusti abbattuti dai venti di febbraio che giacciono in mezzo alle aree di parcheggio dei motorini.
In mezzo a questo disastro, l’assessore al Verde, Laura Fiorini, non trova nulla di meglio che scrivere un post sul IV Municipio propagandando interventi di sfalcio dell’erba e pulizia delle aree verdi come fossero un miracolo divino. Fiorini che, seguendo la splendida tradizione grillina di dare la colpa ai predecessori persino a fine mandato, sul crollo del pino di via Appia Nuova scrive: “il pino era sprovvisto di apparato radicale. Molto probabilmente, come spiegano i tecnici, i lavori che nei decenni passati sono stati effettuati nel sottosuolo (quelli della metropolitana e altri interventi infrastrutturali) hanno danneggiato le radici inficiando la stabilità dell’albero”. A questo punto il quesito diventa: il monitoraggio che, a ogni crollo di grande albero, ci viene raccontato dalla Raggi e dai suoi, cosa sta monitorando? Se queste radici effettivamente non c’erano da decenni, i controllori su cosa concentrano la loro attenzione? 
Su Mostacciano attacca la Lega, con il consigliere comunale Davide Bordoni e Piero Cucunato, consigliere al IX Municipio: “Da un mese chiediamo delucidazioni all’Amministrazione sull’utilizzo dei fondi riguardo la gestione del verde pubblico, con lo stesso assessore all’Ambiente che da settimane evita di far chiarezza sull’utilizzo di questi soldi e soprattutto sui progetti portati avanti in questo ambito“.

 

Il pino crollato l’8 dicembre a via Appia Nuova
Il pino crollato a piazza Bologna il 9 dicembre

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