• venerdì 26 Aprile 2024 17:32
regione

Giallo in Consiglio regionale: la seduta inizialmente prevista per oggi, slitta a domani con una comunicazione dell’ultimo minuto (qui il testo). E si diffonde la notizia che alla base di questo rinvio vi sarebbe sia l’indisponibilità di un paio di membri dell’Ufficio di Presidenza positivi al Covid ma, soprattutto, una perquisizione dell’autorità di polizia giudiziaria che sta indagando sulla vicenda concorsopoli. La notizia è stata lanciata da  Affaritaliani ed Etrurianews che riportano come ieri vi sarebbe stata una visita dei Carabinieri alla Pisana con sequestro di tutti gli atti sulle assunzioni dalle graduatorie di concorsopoli. La notizia della perquisizione viene smentita da alcuni funzionari dell’Ufficio di Presidenza e da alcuni consiglieri Pd ma è comunque indicativa del clima che si respira alla Pisana.
Parliamo dello scandalo nato dopo il il concorso per impiegati indetto da Allumiere dal cui elenco degli idonei sono stati assunti in Consiglio regionale e in tanti altri comuni a tempo indeterminato molti politici o collaboratori di politici, quasi tutti del Pd delle province di Roma e di Frosinone, più qualche caso di grillini e Lega.
Intanto, dai primi interrogatori condotti dai Carabinieri emergerebbero alcune irregolarità nel concorso di Allumiere. Sono notizie informali, ovviamente, ma il presidente della Commissione che ha predisposto i concorsi, Andrea Mori, avrebbe ammesso di aver modificato l’elenco degli idonei dopo le prove preselettive abbassando da 31 punti a 21 il punteggio per poter essere promossi, cosa che ha finito per permettere a tutto l’esercito dei candidati legati a carri politici di passare.
Da Allumiere a Zagarolo, però, il passo è breve: una delle persone finite nelle graduatorie di concorsopoli lavora al Consorzio Enti pubblici (Cep).
Inoltre, emergono nuovi dettagli sullo stato patrimoniale del Consorzio che, per conto di 12 Comuni della ricca provincia romana si occupa della riscossione di tributi come Tari, Imu, rette scolastiche e via dicendo.
Inizialmente il Cep contava 13 Amministrazioni locali ma il Comune di Bellegra, in una nota (qui il testo integrale), specifica di aver “interrotto da più di 3 anni il servizio svolto” dal Consorzio chiarendo che il l’”organo di Revisione dei Conti rilevò, nella propria relazione, criticità nel rapporto con la partecipata Cep e la necessità di rescindere il Contratto di Servizio relativo alle entrate comunali
A parlare è l’ex presidente del Cep, Danilo Sordi, che spiega: “me ne sono andato nell’estate 2017. L’ultimo bilancio approvato sotto la mia gestione è quello del 2016 e segnava 45mila euro di attivo, un “tesoretto” di circa un milione e mezzo di euro frutto, a onor di verità, di chi mi aveva preceduto, e commesse per un milione e seicentomila euro. Come si sia arrivati in così poco tempo a un buco così profondo è difficile da capire. E certo una responsabilità enorme deve essere ascritta ai sindaci che non hanno saputo ben controllare”.
Anche la Lega – che insieme a Fratelli d’Italia – ha sollevato il caso con un esposto alla Corte dei Conti si muove: “Le criticità del Cep evidenziate da numerosi amministratori locali sottolineano una gestione targata Pd già criticata più volte per le sue spese, sia per l’acquisto della sede a Zagarolo sia per gli affidamenti diretti, che rischia ora di trascinare con sé il destino di tutti i comuni della provincia di Roma all’interno della sua area di competenza a causa di una situazione di passivo in bilancio di svariati milioni di euro”, scrivono Laura Corrotti, consigliere in Regione, e Marco Bonini, consigliere a Zagarolo. Che aggiungono: “Migliaia di cittadini chiedono maggior trasparenza per una situazione che va avanti da ormai troppo tempo, come già evidenziato nel 2019 anche dal Collegio dei revisori dei Conti del comune di Zagarolo”.

 

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