Portoghesi attenzione: da ieri tornano a girare i controllori sui mezzi Atac. Il disastrato bilancio aziendale va rimpinguato e il servizio di verifica sui biglietti era stato sospeso un anno fa, all’inizio della prima quarantena per il Covid.
L’Azienda però ha bisogno di incassare i soldi dei biglietti: poche settimane fa Atac aveva chiesto un prestito al Comune per far fronte alle esigenze più immediate; la vendita dei 15 beni immobili, giunta al secondo tentativo, ha portato in cassa per il Concordato solo un paio di milioni invece dei 92 previsti dall’ottimismo del Campidoglio e l’evasione, unita al calo dell’acquisto dei biglietti, fa segnare perdite calcolate in 150 milioni di euro annui.
L’annuncio del ritorno dei controllori, in realtà, è già stato fatto più volte. Questa volta tocca all’amministratore unico dell’Azienda, Giovanni Mottura: “Il ritorno dei verificatori a bordo è una decisione importante che servirà anche a garantire maggiore sicurezza ai nostri clienti e il rispetto delle regole. È anche un atto di riguardo verso tutti quei clienti che in questo anno di pandemia hanno continuato a pagare il biglietto. Altri non lo hanno fatto: un comportamento inaccettabile, direi persino immorale, che abbiamo il dovere di contrastare. La lotta all’evasione è una lotta di civiltà, tanto più per un’azienda pubblica, alla quale tutti chiedono di “migliorare” in tutto. Ma senza il ricavato dei biglietti è molto difficile”.
Per far tornare i controllori sulle vetture è stato necessario un accordo con i sindacati con i quali, si legge nella nota Atac, è stato elaborato “un protocollo di sicurezza rafforzato a tutela di dipendenti e clienti, in modo che si possa svolgere l’attività senza rischi sanitari. Allo scopo di informare tutti i cittadini e gli utenti della ripresa del servizio, Atac lancerà una campagna di comunicazione”.
Secondo Atac, prima dello stop per la pandemia, i controlli a bordo avevano fatto segnare dati positivi: 4 milioni di passeggeri controllati nel 2019 su 190 mila vetture e 230mila sanzioni.
Il problema è il raffronto con i dati di partenza degli anni precedenti: stando ai dati forniti da Atac, nel 2017 i controlli sono stati solo 1,5 milioni su 108mila vetture con 103mila multe. Per l 2018, 2,5 milioni i passeggeri controllati su 131mila vetture e 151mila multe.
Ultimo dato diffuso dall’Azienda: l’introduzione dei Pos a bordo, per pagare in forma ridotta, ha portato in cassa 4,5 milioni di euro con 80mila multe pagate subito.