Come in una specie di gioco dell’oca, il Consiglio comunale è arrivato a una sola delibera dal discutere la revoca dello Stadio della Roma di Tor di Valle. Poi cade il numero legale e la seduta si scioglie. E martedì, quando si ricomincerà, dovrebbe essere entrato in discussione l’assestamento di bilancio. E lo Stadio slitterà di nuovo.
I dubbi fra i consiglieri 5Stelle continuano ad essere tanti. E, fra le opposizioni, si studia anche l’ipotesi di presentare una sospensiva, cioè un atto che rinvii il testo agli uffici per ulteriori approfondimenti alla luce della cessione delle aree e del progetto da Eurnova alla CPI dell’immobiliarista ceco Radovan Vitek.
Un rallentamento nei tempi che non piace al sindaco di Roma, Virginia Raggi, che tenta un contrattacco: “quereleremo Eurnova”, annuncia. Secondo la Raggi, Eurnova “
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E, con l’occasione, la Raggi attacca anche Marcello De Vito, suo ex compagno di partito: sui tempi “bisogna chiedere al presidente dell`Aula. È inserita nell`ordine dei lavori, ma è il presidente dell`Aula che la deve chiamare”.
In realtà, De Vito, visto il procedimento penale ancora aperto, appena si parla di “Stadio della Roma” si alza e se ne va lasciando il posto alla fedelissima raggiana Sara Seccia.
A quest’ultima affermazione, risponde De Vito (“la delibera è calendarizzata dal 28 giugno. Il calendario dei lavori lo decide là Capigruppo. Non si vota perché non ci sono i numeri”) e l’altro vicepresidente, Francesco Figliomeni (“Il Sindaco Raggi non conosce ancora il regolamento dell’Aula. L’unica certezza dopo cinque anni è che la città ha perso le Olimpiadi e che i tifosi della Roma, a causa del suo cincischiare, ancora non hanno uno stadio di proprietà”).
Alla ventilata querela annunciata dalla Raggi risponde a stretto giro Eurnova ricordando alla Prima Cittadina che la tutela davanti al Giudice contro i provvedimenti emessi dalla Pubblica Amministrazione è un diritto garantito dalla Costituzione e che sono le sentenze della Corte dei Conti a chiamare in causa i consiglieri per gli eventuali danni arrecati agli Enti: “L’affermazione della Sindaca disvela una concezione totalitaria ed autoritaria del pubblico potere” e “è evidente il danno che l’Amministrazione produrrà a carico della società proponente e che dovrà essere risarcito da chi la revoca abbia deliberato”.
Link 2: La risposta di Eurnova alle dichiarazioni della Raggi