Il Comune di Roma entra come responsabile civile nel processo, davanti al tribunale monocratico, a carico di cinque persone accusate del grave ferimento di un bambino di 8 anni che, il 28 luglio del 2017, cadde a terra all’indietro sbattendo la testa a suolo per l’improvviso cedimento di una balaustra di recinzione della pista in cemento di pattinaggio all’interno del parco della Pace di via Grottarossa. Una caduta che poteva essere evitata se qualcuno si fosse preoccupato di collocare o far collocare cartelli e segnali affinchè venissero impediti l’utilizzo dell’impianto e l’accesso alle persone. Quel bambino finì all’ospedale Gemelli in codice rosso per essere sottoposto a due interventi chirurgici (inframmezzati da una settimana di coma) cui seguì un lunghissimo e faticoso percorso di riabilitazione fisico-motoria e psicologica. Sotto processo, dopo la denuncia dei genitori che hanno chiesto al giudice di citare il Campidoglio, sono finiti Gianfranco Solinas, responsabile dell’ufficio gestione, manutenzione e progettazione delle aree ludiche e sportive, Mauro Giovanale, funzionario servizio ambientali incaricato per XV Municipio, e poi Furio Marano, progettista nonchè direttore dei lavori e collaudatore, Stefano Bella, coordinatore per la sicurezza e Maurizio Belli, legale rappresentante della ditta di manutenzione CoSBE srl. Cooperazione colposa in lesioni personali aggravate e omesso collocamento di segnali (tranne Belli) sono i reati contestati dal pm Laura Condemi secondo cui quella pista di pattinaggio era in stato di abbandono e che, in particolare, la recinzione era in condizioni precarie.
A parte questo caso specifico, frequentemente è accaduto di vedere il Comune chiamato in causa per problemi di mancata manutenzione e di conseguente degrado con conseguenze per le persone. A questo proposito, poco tempo fa, destò scalpore il fatto che la società comunale che si occupa delle assicurazioni (Assicurazioni di Roma), stimasse in 15 milioni di euro i risarcimenti danni da erogare per il problema delle buche in strada. Se nel biennio 2015-2017, a cavallo fra la fine dell’esperienza Marino e i primi 18 mesi della Raggi, le Assicurazioni capitoline avevano versato rimborsi per 31 milioni di euro, per il 2018 la stima vedeva un incremento di 8 milioni sui versamenti dell’anno precedente. Un paio d’anni fa, poi, stando a quanto reso noto dal Codacons, era arrivata una sentenza di risarcimento danni per una buca che aveva causato la foratura di una gomma di un automobilista.