Dalla nuova lettera del commissario liquidatore di Roma Metropolitane, Andrea Mazzotto, alla Raggi: “per il mese di giugno si potrà procedere unicamente con un pagamento parziale delle spettanze ai lavoratori dipendenti”.
Passano i mesi, si moltiplicano i “faremo” e i “vedremo” ma siamo ancora sul baratro: era già successo a Natale scorso quando, grazie all’incapacità e all’inerzia della Giunta Raggi, i 147 lavoratori di Roma Metropolitane avevano fatto festa senza stipendi e tredicesime. Ora, con questa nuova lettera datata 11 giugno, ci risiamo.
LINK: LE “PUNTATE” PRECEDENTI DELLA TRAGEDIA DI ROMA METROPOLITANE
L’inerzia della Giunta è testimoniata dalle prime righe della lettera di Mazzotto: “si fa seguito alla precedente corrispondenza”, scrive il Commissario, e precisamente alle note del 23 dicembre, del 20 gennaio, del 10 febbraio, del 9 marzo e del 21 maggio “rimaste senza riscontro”.
Cinque lettere che un Commissario scrive al Sindaco e che rimangono senza risposta.
La tragedia di Roma Metropolitane – la società di proprietà del Comune che progetta e si occupa della manutenzione delle grandi infrastrutture di mobilità – ha la sua plastica forma nella girandola di nomine fatte dalla Raggi. Prima di Mazzotto, nominato a giugno 2020, c’era Giovanni Mottura, nominato a ottobre 2019 e poi promosso a dirigere Atac. Prima di Mottura, la Raggi nominò ad aprile 2019 amministratore unico, Marco Santucci, che era succeduto al primo nominato dalla Raggi, dicembre 2016, Pasquale Cialdini.
Su Roma Metropolitane c’è il fascicolo aperto in Corte dei Conti che ha stigmatizzato le politiche della Giunta Raggi come “contraddittorie” e assunte “senza chiarezza sulla situazione finanziaria”.
Attacca Francesco Figliomeni, (FdI) vicepresidente del Consiglio comunale: “La situazione di Roma Metropolitane continua ad essere drammatica sia per i servizi da erogare ai cittadini e soprattutto per i dipendenti della società che, a seguito del criminale silenzio della giunta capitolina, corrono il concreto rischio di essere licenziati oltre che di ricevere il pagamento dello stipendio di giugno. Un modus operandi che abbiamo già visto con le altre società partecipate, aziende speciali e istituzioni e che, purtroppo, vedono sempre il personale dipendente costretto a subire l’improvvisazione e l’incapacità dell’amministrazione a cinque stelle. Il Liquidatore Mazzotto ha lanciato, inascoltato, l’ennesimo grido di allarme. Chiederemo subito la convocazione di una Commissione Trasparenza e non ci fermeremo finché lavoratori e cittadini non avranno avuto le risposte che meritano”.